
«Il debito sovrano italiano è tra i nostri preferiti»
Focus sui corporate bond, sui titoli governativi, sul debito emergente e sulle cartolarizzazioni. Spazia su queste tipologie di emissioni la strategia di Gregory Peters, co-responsabile degli investimenti di Pgim Fixed Income.
Nel mondo il debito pubblico di Stati e privati ha raggiunto la cifra record di 323mila miliardi di dollari e il trend sembra inarrestabile. In questo scenario, come muoversi tra i titoli governativi dei vari Paesi e su quali scadenze? Il Treasury è ancora un porto sicuro?
I vari poli del mercato vanno in direzioni diverse, ad esempio i rendimenti a lungo termine salgono e quelli a breve scendono. Abbiamo visto scambiare il dollaro e i Treasury Usa come asset di rischio con una correlazione opposta ai tassi Ue. Dopo il “Liberation Day”, il dollaro e i Treasury non sono stati considerati come caratteristici titoli per la fuga verso asset di qualità, il che è preoccupante. Vedere i Treasury a lunga scadenza intorno al 5% suggerisce, tuttavia, che c’è ancora valore a lungo termine. Nonostante i venti contrari, gli Usa sono uno dei mercati più ampi e profondi, che opera 24 ore su 24 dalla domenica sera al venerdì sera e che probabilmente continuerà ad avere una solida sicurezza geopolitica e delle risorse. È un’unicità non riscontrabile in nessun altro mercato. Nonostante la volatilità sulla scena mondiale, è probabile che la preminenza del mercato obbligazionario Usa permanga in futuro. Anche se potremmo assistere a un declassamento della crescita, il contesto potrebbe essere positivo per il reddito fisso.
L’espansione della guerra commerciale è un reale rischio per il credito in Europa?
Viviamo in un periodo di estremi cambiamenti continui e le prospettive di crescita sono peggiori di 3 mesi fa. La Fed non ha posto enfasi sulla crescita (rispetto all’inflazione) come obiettivo e quindi ci sono enormi differenze tra i mercati, ma non è stato il caso dell’Europa. I dazi reciproci sulle merci Usa potrebbero far salire i prezzi, ma la Bce sta manifestando una tendenza a tagliare i tassi a causa dell’escalation della guerra commerciale; ha mantenuto la narrativa secondo cui i tassi in calo e l’aumento dei redditi reali delle famiglie dovrebbero sostenere la crescita europea. Sebbene gli spread creditizi si siano ampliati in Europa, i periferici hanno fatto meglio su base relativa. Il mercato obbligazionario europeo sembra disciplinato.
Eurobond sulla difesa. Se quest’ipotesi si concretizzasse quale sarebbe l’impatto sul mercato europeo?
Le aspettative sono state un po’ ridimensionate, ma se dovessero concretizzarsi ci vorrà del tempo prima che l’Europa sia in grado di allocare il capitale necessario che sarebbe significativo dal punto di vista del mercato obbligazionario.
Le obbligazioni high yield possono essere uno strumento di diversificazione in un contesto così volatile?
Con i dazi, la volatilità dei mercati azionari e il rallentamento della crescita a creare incertezza, i bond offrono una copertura chiave. Gli elevati rendimenti iniziali presentano un potenziale significativo, mentre spread ristretti combinati con un’ampia dispersione e maggiore volatilità dei tassi evidenziano la necessità di una gestione attiva.
Fonte: Il Sole 24 Ore