Il diabete come una pandemia silenziosa: ne soffre il 9% degli italiani tra i 50 e i 69 anni ma cresce tra i giovani

Il diabete come una pandemia silenziosa: ne soffre il 9% degli italiani tra i 50 e i 69 anni ma cresce tra i giovani

Il diabete rappresenta oggi una delle principali sfide per la salute pubblica, con poco meno del 5% degli italiani che ha riferito una diagnosi nell’ultimo biennio e una prevalenza stimata di quasi 4 milioni di persone, in progressivo aumento. Lo ricordano i ricercatori dell’Istituto superiore di sanità (Iss) in occasione della giornata mondiale dedicata alla malattia, che si celebra il 14 novembre. «La prevalenza del diabete cresce con l’età, e nelle persone tra i 50 e i 69 anni sfiora il 9% – sottolinea il presidente dell’Iss Rocco Bellantone -. Si tratta di un problema rilevante per la salute pubblica nel nostro paese, su cui l’Istituto è fortemente impegnato in diversi settori, dall’epidemiologia alla gestione dei pazienti alla prevenzione».

I numeri

Secondo i dati della sorveglianza Passi coordinata dall’Istituto superiore di sanità nel biennio 2023-2024 poco meno del 5% della popolazione adulta di 18-69 anni ha riferito una diagnosi di diabete. La prevalenza di diabetici cresce con l’età (è il 2% tra le persone con meno di 50 anni e sfiora il 9% fra quelle di 50-69 anni), è più frequente fra gli uomini che fra le donne (5,2% vs 4,4%) e nelle fasce di popolazione socio-economicamente più svantaggiate per istruzione o condizioni economiche (sfiora il 16% fra chi non ha alcun titolo di studio o al più la licenza elementare e raggiunge il 10% fra le persone con molte difficoltà economiche). Non c’è un ampio gradiente geografico ma è statisticamente significativo a svantaggio dei residenti nel Meridione fra il quali la prevalenza di diabete è pari al 6% (vs 4% nel Nord).

In generale, la prevalenza dei diabetici è stabile dal 2008. Nell’analisi stratificata per età, però, si può osservare una riduzione, statisticamente significativa, per la classe dei 50-69enni e un incremento, seppur contenuto, per le classi più giovani.

I fattori di rischio

Il diabete è fortemente associato ad altri fattori di rischio cardiovascolari, quali l’ipertensione, l’ipercolesterolemia, l’eccesso ponderale e la sedentarietà, segni che risultano molto più frequenti tra chi ha diagnosi di diabete: il 50% riferisce una diagnosi di ipertensione (vs 16% fra le persone senza diagnosi di diabete), il 40% riferisce una diagnosi di ipercolesterolemia (vs 17% fra chi non ha il diabete), il 70% riferisce di essere in eccesso ponderale (Imc ≥ 25, vs 42% fra le persone senza diagnosi di diabete) e, di questi, solo il 46% sta seguendo una dieta per cercare di perdere peso, il 48% delle persone con diabete è completamente sedentario (vs 33% nelle persone senza diagnosi di diabete), il 22% fuma (vs 24% fra le persone senza diagnosi di diabete).

Fonte: Il Sole 24 Ore