Il granchio blu da problema a risorsa industriale

Il granchio blu da problema a risorsa industriale

Da sciagura a risorsa. Da distruttore degli allevamenti di vongole a fonte di reddito. Nasce così a Porto Tolle, nel Polesine, la società Granchio Blu Trading Srl, che ha una sola mission: lavorare i granchi blu e commercializzarli in tutti quei Paesi del mondo dove il crostaceo è considerata una prelibatezza. L’idea è venuta al Consorzio cooperative pescatori del Polesine Op, che ha trovato due validi partner nella Atman Holdings di Singapore e nel gruppo Taprobane Seafoods dello Sri Lanka.

«Quella contro il granchio blu è una battaglia che non concede battute di arresto – ha detto Paolo Tiozzo, vicepresidente di Confcooperative Fedagripesca – iniziative come questa consentono di aprire nuovi mercati e valorizzare una produzione che fino adesso per i nostri operatori è stata solo una minaccia». I pescatori del Polesine sono tra quelli che in questi anni di emergenza granchio blu nei mari italiani hanno subito più perdite: «Con la Granchio Blu Trading – sostiene Paolo Mancin, presidente del Consorzio cooperative pescatori del Polesine Op – restituiamo speranza alla comunità, creando opportunità dalle difficoltà».

L’invasione del granchio blu nel Delta del Po ha causato danni economici stimati in oltre 100 milioni di euro, devastando le popolazioni di vongole, con riduzione delle produzioni in alcune aree fino al 98%, mettendo a rischio il sostentamento dei pescatori locali. Di fronte a questa emergenza ambientale, la nuova iniziativa punta a convertire la minaccia in una risorsa: lo stabilimento di Porto Tolle lavorerà centinaia di tonnellate di granchio blu all’anno per esportarne la carne di alta qualità verso mercati internazionali come Stati Uniti, Europa e Asia. Il progetto unisce le competenze locali dei pescatori con l’esperienza di Taprobane nella lavorazione del pesce, creando nuovi posti di lavoro e sostenendo l’economia del territorio.

Oltre all’attività commerciale, Granchio Blu Trading collaborerà anche con istituti di ricerca per promuovere metodi di pesca ecocompatibili e contribuire a ristabilire l’equilibrio dell’ecosistema del Delta del Po. «Granchio Blu – ha detto il commissario straordinario all’emergenza, Enrico Caterino, che ha partecipato all’inaugurazione dello stabilimento – rappresenta esattamente il tipo di cooperazione pubblico-privata di cui l’Italia ha bisogno per invertire la rotta dell’invasione del granchio blu unendo gestione responsabile, innovazione e collaborazione internazionale».

Fonte: Il Sole 24 Ore