Il gruppo Davines cresce con export negli Usa e un nuovo impianto produttivo

Nuovi uffici all’estero, un nuovo stabilimento in Italia e bilancio in crescita: così il gruppo Davines, azienda attiva nel settore della cosmetica professionale con i marchi Davines per l’haircare e Comfort Zone per lo skincare, certificata B Corp dal 2016, archivia il 2023 aprendo le porte a un 2024 sotto il segno dell’ottimismo. L’anno passato si è chiuso per il gruppo di Parma – che ha festeggiato i 40 anni di attività – con un fatturato di oltre 263 milioni di euro in crescita del 14% rispetto al 2022. Negli ultimi 15 anni è cresciuto tra il 10% e il 20% all’anno, senza acquisizioni: una strategia che ha fatto raddoppiare il fatturato negli ultimi cinque anni e lo ha quadruplicato negli ultimi dieci.

Le vendite all’estero, pari all’80% del totale, trainano la crescita con gli Stati Uniti primo mercato (con 100 milioni di fatturato tra Usa e Canada), seguiti dall’Italia (50 milioni). Crescono del 20% i ricavi in Francia, che si conferma un mercato strategico. Con 136 formule originali sviluppate per i prodotti haircare e skincare, il brand Davines ha 45mila saloni professionali affiliati, mentre il marchio Comfort Zone serve 5.600 centri e Spa nel mondo. Nel 2023 entrambi i brand hanno registrato un deciso incremento delle vendite rispettivamente del 16% e del 13%.

«Anche nel 2023 abbiamo proseguito lungo il percorso di espansione degli ultimi anni, con i nostri due brand per l’haircare e lo skincare professionale – spiega Davide Bollati, presidente del gruppo Davines –. La nostra capillare presenza internazionale, in 90 Paesi, è uno dei capisaldi della crescita di questi anni e puntiamo ad espanderci ancora, nel Sud Est Asiatico e in Sud America, grandi mercati in larga parte ancora da esplorare per noi. L’haircare è il nostro business principale ma stiamo crescendo anche nel segmento skincare. Nel 2023 abbiamo festeggiato il nostro 40esimo anniversario, da sempre reinvestiamo oltre il 95% degli utili in azienda, continueremo a farlo e a perseguire un modello di sviluppo rigenerativo e stakeholder-driven, cercando di innovare i nostri processi produttivi per ridurre sempre di più l’utilizzo di risorse naturali non rinnovabili o soggette ad esaurimento e per cambiare l’attuale paradigma, perché crediamo che le aziende non solo debbano ridurre il loro impatto ambientale, ma possano dare un contributo positivo al pianeta e alla collettività per restituire più di quello che consumano».

Il 2023 è stato un anno ricco di progetti industriali con l’espansione degli uffici e della parte produttiva. È stata infatti inaugurata l’ottava sede all’estero del gruppo a Düsseldorf in Germania, che si aggiunge a quelle di New York, Londra, Parigi, Città del Messico, Deventer (in Olanda), Hong Kong e Shanghai. Quanto invece all’headquarter, il Davines Group Village di Parma, oltre all’ampliamento degli uffici, è stata potenziata del 50% la capacità produttiva per le linee di shampoo e balsami per capelli. Il nuovo impianto, che ha richiesto un investimento complessivo di 8 milioni, funzionerà a pieno regime entro l’estate. Oltre a un incremento della capacità produttiva garantisce anche un notevole risparmio dell’acqua osmotizzata utilizzata nei cicli di lavaggio, che diminuirà di almeno il 25% rispetto all’attuale fabbisogno.

Di pari passo il gruppo continua a investire nella ricerca – di materie prime e nuovi ingredienti, processi di produzione, nuove e innovative formule e packaging – a cui ha dedicato anche nel 2023 oltre il 3% del fatturato annuo e che coinvolge un team di 60 persone, in costante aumento, che fa parte dei 900 collaboratori a livello globale (in crescita di oltre il 12%), con un’età media di 40 anni e una componente femminile pari al 60%. Il Davines Group Village di Parma ospita più della metà delle 900 risorse, ossia oltre 490 persone.

Fonte: Il Sole 24 Ore