Il gruppo Friem acquisisce la genovese Poseico
Poseico, azienda italiana specializzata, da oltre vent’anni, nella produzione di semiconduttori di potenza, passa al gruppo Friem, società specializzata, a livello internazionale nella progettazione e produzione di tecnologie per la conversione dell’energia elettrica.
L’operazione s’inserisce, spiegano i vertici di Friem, «come una tappa strategica nel percorso di crescita e diversificazione tecnologica del gruppo», che rafforza, così, la propria posizione di leadership nei convertitori ad alta corrente, in particolare per applicazioni nell’industria e nell’idrogeno. Ma l’acquisizione, proseguono, apre anche «nuove opportunità di sviluppo nei settori della trazione e mobilità elettrica, ricerca e nucleare, data center e critical power».
L’operazione prevede il mantenimento delle attività produttive e di sviluppo di Poseico a Genova, che conta 30 dipendenti e 9 milioni di fatturato, con l’impegno di valorizzare il know-how del team, integrandolo nel piano industriale del gruppo Friem. «Questa acquisizione – afferma Lorenzo Carnelli, ceo di Friem – si inserisce nella nostra visione industriale di lungo termine: l’unione tra il gruppo e Poseico consolida il nostro posizionamento nei convertitori di alta corrente, e rafforza il nostro presidio nei settori emergenti legati alla decarbonizzazione e alla digitalizzazione. Unendo le nostre competenze guardiamo con fiducia all’espansione in mercati ad alto potenziale e contenuto tecnologico».
L’operazione è stata curata da Fabrizio Carnelli, cfo di Friem, che sottolinea «il contributo del Fondo italiano d’investimento, attraverso il nostro socio Fitec (Fondo italiano tecnologia e crescita), e nella figura del suo partner Marco Vassallo».
Filippo Vaccaro, ceo di Poseico, da parte sua, evidenzia l’orgoglio dell’azienda per «entrare a far parte di un gruppo solido e in forte crescita come Friem. La sinergia tra due eccellenze tecnologiche italiane nasce con un obiettivo comune: sviluppare soluzioni sempre più affidabili e sostenibili per l’industria e per la transizione energetica, a livello internazionale». Principali advisor dell’operazione sono stati Kpmg, studio legale Ughi e Nunziante e studio Russo De Rosa.
Fonte: Il Sole 24 Ore