
Il kefir cresce a ritmi record e sorpassa lo yogurt magro
Il fenomeno più dirompente avvenuto negli ultimi anni nel mondo del food&beverage in Italia? È l’affermazione schiacciante del kefir, il latte fermentato con batteri e lieviti, che da emerito sconosciuto agli italiani è diventato un must nel loro carrello della spesa. Solo nell’ultimo anno le vendite nella distribuzione moderna sono aumentate del 25% a volume e del 28% a valore, superando i 43 milioni di kg e i 123 milioni di euro (fonte NielsenIQ).
Sono cinque anni che il kefir avanza a doppia cifra. Un’escalation che lo ha portato a superare lo yogurt magro per dimensioni del mercato e a “mangiarsi” quasi un quarto della spesa destinata all’acquisto di yogurt funzionale. Rispetto al quale, però, cresce sei volte più velocemente. E ancora di più se si considerano solo le versioni ai gusti, che in 12 mesi hanno aumentato le vendite del 35% a valore e del 33% a volume.
L’Italia non è un caso isolato visto che quello del kefir è un trend mondiale, con un mercato valutato in 2,8 miliardi di dollari e si prevede un Cagr superiore al 6,3% fino al 2032, rivela un rapporto di Global Market Insights, trainato dalla ricerca di prodotti a maggior valore salutistico. «Il successo del kefir è in linea con la crescente ricerca di benessere espressa dalle famiglie italiane – commenta Alessandra Cuomo, sales manager di NielsenIQ – e lo sviluppo del mercato è più accentuato nella distribuzione moderna rispetto al canale discount, dove comunque cresce a doppia cifra e ha superato i 27 milioni di euro di sell-out».
Ad alimentare la domanda è stata anche la rapida espansione dell’offerta, che ha riempito gli scaffali dei supermercati di bottigliette e vasetti di kefir. Nella versione liquida da bere o in quella cremosa al cucchiaio, bianco o ai gusti, ottenuto da latte di capra o di mucca, arricchito con vitamine e minerali o collagene coppure abbinato a granola nelle varianti snack, il kefir ha colonizzato lo scaffale degli yogurt della Gdo ed è andato anche oltre, arrivando anche nei freezer dei gelati e in quello dei preparati per dessert. Tante proposte, tanti competitor: da Danone con Activia a Granarolo con Yomo, da Lnf Italia con I Love Kefir a Latteria Merano con Bella Vita, fino alle private label, come Coop ed Esselunga.
Nonostante i tanti competitor, il mercato del kefir in Italia è molto concentrato: il 53,5% è nelle mani Latteria Nöm con il brand Milk, mentre i primi tre inseguitori Nestlè, Danone e Müller raggiungono insieme il 14,1% di quota.
«Siamo stati i primi a credere nel kefir e a introdurlo in Italia ad inizio del 2011 e siamo tuttora leader non solo per quota di mercato e tasso di crescita ma soprattutto per tasso di innovazione – afferma Bernhard Tschurtschenthaler, ceo di Latteria Nöm, filiale dell’omonimo gruppo austriaco –. Nei primi sette mesi del 2025 le nostre vendite di kefir sono aumentate del 51%, raggiungendo i 60 milioni di euro, e il nostro obiettivo ora è di chiudere l’anno con 260 milioni di euro di fatturato contro i 218 milioni del 2024».
Fonte: Il Sole 24 Ore