Il linguaggio assicurativo riesce a decifralo solo una donna su quattro

Il linguaggio assicurativo riesce a decifralo solo una donna su quattro

Donne e assicurazioni. Il connubio non è dei più felici. Sembra che soltanto una donna su quattro riesca a decifrare quanto è riportato in una polizza e quindi in un contratto assicurativo. Non solo. Appena il 25% delle donne italiane conosce concetti e prodotti assicurativi, contro il 35% degli uomini. Le donne però sono più sincere: il 75% ammette di avere scarse competenze assicurative, mentre il 65% degli uomini si dichiara molto competente, anche se così non è. Sono alcuni degli elementi chiave di una ricerca condotta da Ivass e l’Università di Milano Bicocca sulle competenze assicurative degli italiani.

Competenze assicurative limitate tra gli italiani

«Le conoscenze degli italiani in campo assicurativo sono molto basse, soprattutto in ambito femminile: appena il 25,5% delle donne dimostra di avere competenze assicurative, contro il 35,9% degli uomini, pari a oltre il 10% in meno» – sottolinea Emanuela Rinaldi, professoressa di Sociologia dei processi culturali all’Università di Milano Bicocca che ha coordinato il progetto “Obiettivo EFFE Empowerment Femminile per un Futuro più equo”. L’università milanese, in particolare un team di ricerca comportamentale, ha partecipato con Doxa ad una ricerca di Ivass sulle conoscenze assicurative degli italiani, su un campione rappresentativo di oltre 2.000 persone.

Dalla ricerca emerge che soltanto una donna su tre (il 32,5% del campione) riconosce i concetti assicurativi di premio, franchigia o massimale, contro il 49,3% degli uomini, mentre meno di una su quattro (il 18,5%) sa descrivere i prodotti assicurativi, come polizze infortuni, coperture di previdenza complementare e polizze caso morte, concetti ostici anche per gli uomini (li conosce solo il 22,4%).

Differenze tra donne e uomini

«È vero che le donne mostrano un livello di conoscenze di base inferiore rispetto agli uomini, tuttavia il divario reale è inferiore a quello che appare dai numeri, perché le donne sono pienamente consapevoli dei propri limiti (il 75% giudica medio-bassa la propria competenza assicurativa), mentre gli uomini mostrano alti livelli di overconfidence: il 65% considera la sua competenza medio-alta», spiega Veronica Cucchiarini, coautrice della ricerca insieme con il professor Riccardo Viale, dell’Università di Milano Bicocca.

Fonte: Il Sole 24 Ore