Il made in Italy conquista l’Australia: la modenese Usco acquisisce Schlam

Il made in Italy conquista l’Australia: la modenese Usco acquisisce Schlam

A sfatare la retorica del made in Italy “mangiato” dalle aziende straniere e dell’Italia “terra di conquista” di gruppi esteri, ieri ci ha pensato il gruppo modenese Usco. Fondato nel 1989 da Massimo Galassini, e attivo a livello mondiale nel settore della componentistica per macchine di movimento a terra, Usco ha infatti rilevato il gruppo minerario australiano Schlam. Un’acquisizione dall’altra parte del mondo (dove tra l’altro Usco era già presente), che rafforza un gruppo globale attivo nel settore construction e minerario, con oltre un miliardo di euro di fatturato, un Ebitda intorno al 15% e quasi 3mila dipendenti. «In Australia siamo già presenti nel settore construction in maniera importante – spiega Galassini, che oltre ad essere fondatore è anche amministratore delegato e azionista di controllo -. Ma ora entriamo nel comparto minerario. L’acquisizione di Schlam è strategica per noi, perché si tratta di un’azienda di qualità che ci apre una porta importante per entrare nel mining».

Un gruppo globale

Il gruppo Usco, di cui Galassini ha la maggioranza e One Equity Partners una quota del 49%, non è nuovo alla crescita tramite acquisizioni. Negli ultimi 5 anni ha investito, proprio nell’M&A, circa 330-340 milioni di euro. Ma la quota più rilevante, fanno sapere Galassini e l’advisor Eidos Partners, è stata impiegata proprio per questa operazione. Il gruppo è già presente praticamente in tutto il mondo: dagli Stati Uniti al Canada, dal Brasile a molti Paesi europei, fino a Sud Africa, Dubai, India, Corea, Cina e – appunto – Australia. E negli ultimi anni ha messo a segno una crescita rilevante: il fatturato è passato dai 330 milioni del 2014, ai 560 del 2019, ai 900 attuali, fino agli oltre mille post-acquisizione di Schlam.

L’opportunità australiana

Fondata nel 1996, Schlam ha il quartier generale nell’ovest dell’Australia ma di recente ha esteso la sua operatività anche in America e Cina. Il gruppo costruisce i cosiddetti “truck beds”, cioè i cassoni per camion da miniera con capacità superiore a 200 tonnellate. Si tratta di un pezzo importante dell’attività mineraria, perché la capacità e la resistenza di questi cassoni è fondamentale per la performance della miniera stessa. «Loro sono leader in Australia nei Trucks Beds, e per noi si tratta di un’opportunità eccezionale di crescita globale», continua Galassini. Ma anche dal punto di vista del gruppo australiano l’operazione rappresenta una grande opportunità: «Entrare in Usco ci dà una presenza globale, esperienza manifatturiera e tecnologia per prodotto in acciaio», aggiunge il ceo David Haslett. Usco per questa operazione è stata assistita da Eidos Partners e Bnp Paribas come advisor finanziari, mentre Schlam da Gresham.

Fonte: Il Sole 24 Ore