Il maltempo divide in due l’agricoltura: grandine sui vigneti del Chianti e pomodori bruciati in Puglia

Il maltempo divide in due l’agricoltura: grandine sui vigneti del Chianti e pomodori bruciati in Puglia

Italia divisa in due con la grandine che si abbatte sulle campagne del nord e del centro Italia, colpendo i vigneti del Chianti e della Vernaccia di San Gimignano, mentre al Sud gli agricoltori sono costretti ad abbandonare i campi di pomodori per la mancanza di acqua per irrigare. È il quadro che emerge dal primo monitoraggio della Coldiretti sugli effetti dell’ondata di maltempo che sta investendo la parte settentrionale della Penisola mentre al Meridione si continuano a fare i conti con l’afa.

Grandine mette a dura prova frutteti, uliveti e vigneti

Nell’ultima settimana si sono abbattuti sul centro Nord quasi venti nubifragi, grandinate e tempeste di vento al giorno, secondo l’analisi Coldiretti sui dati Eswd. La grandine, in particolare, è l’evento più temuto dagli agricoltori, tanto più in un momento dove frutta e ortaggi stanno arrivando a maturazione e sono pronte per la raccolta. Ma in pericolo ci sono anche le vigne. In Toscana la grandine ha colpito i territori del Chianti e della Vernaccia di San Gimignano con danni che sono ora in corso di verifica. Nelle prossime ore sarà possibile avere un quadro più chiaro. Nel week end il maltempo aveva flagellato anche le campagne della Lombardia, con danni nel Bergamasco a stalle e capannoni agricoli. Grandine anche sul ravennate con effetti pesanti su frutteti, uliveti e vigneti.

Il sud Italia in secca

L’afa resiste, invece, al Sud. In Puglia il caldo intenso ha accentuato ulteriormente la crisi idrica con il taglio del 20% delle superfici coltivate a pomodoro, in particolare nella zona nord del Fortore, nel Foggiano, dove la stagione irrigua non è mai iniziata, poiché la poca acqua rimasta nell’invaso di Occhito è destinata prioritariamente al consumo potabile. In pratica, gli agricoltori sono stati costretti ad abbandonare parte delle produzioni per concentrare l’utilizzo della poca acqua disponibile. Una situazione che, sottolinea la Confederazione agricola, deve spingere ad accelerare sulla realizzazione del piano invasi con sistemi di pompaggio lanciato da Coldiretti e Anbi per garantire riserve idriche nei periodi di siccità ma anche per limitare l’impatto sul terreno di piogge e acquazzoni sempre più violenti che accentuano la tendenza allo scorrimento dell’acqua nei canali asciutti. Importante, conclude Coldiretti il via libera Ue per finanziare direttamente la gestione idrica, attraverso le risorse comunitarie dei fondi di coesione.

Grano a ribasso

Il clima impatta anche sulla produzione di grano con le stime della trebbiatura al ribasso rispetto alla media produttiva, seppur in aumento nel confronto con un disastroso 2024. A restare sotto le attese produttive è stata in particolare la provincia di Foggia, la prima provincia italiana per ettari coltivati a cereali, dalla quale viene il 20% circa di tutto il grano duro italiano. A causa della siccità si segnala un calo almeno del 20% rispetto al normale potenziale produttivo. La stessa situazione si registra – continuano Coldiretti e Cai – nel Centro Italia mentre anche al Nord le imprese hanno dovuto fare i conti con gli effetti del clima. Si registrano, infatti, produzioni più basse sia per il tenero che per il grano duro, con un calo in media almeno un 15%-20% in particolare in Emilia-Romagna e Veneto dove i ristagni idrici sono stati determinanti in modo negativo sugli esiti del raccolto.

Fonte: Il Sole 24 Ore