Il Marco Polo dagli artisti del Rinascimento a confronto con l’Intelligenza Artificiale Generativa

Il Marco Polo dagli artisti del Rinascimento a confronto con l’Intelligenza Artificiale Generativa

Il testo della cosiddetta “Descrizione del Mondo” relativa ai viaggi del famoso viaggiatore veneziano, Marco Polo, fu scritto insieme a Rustichello da Pisa durante la loro prigionia a Genova sul finire del Duecento. Quest’opera ampliò significativamente la comprensione dell’Asia da parte dell’Europa, andando oltre le fonti classiche greche e latine e gli insegnamenti biblici. Tra le numerose copie manoscritte in varie lingue europee, alcune sono miniate da rinomati artisti rinascimentali che lavoravano per committenti di alto rango. Le immagini illustravano eventi salienti delle narrazioni poliane e non si limitavano a illustrare, ma completavano, alteravano e a volte addirittura contraddicevano il contenuto testuale, a seconda delle interpretazioni degli artisti e delle richieste dei committenti.

Facendo un salto in avanti fino ai giorni nostri, l’intelligenza artificiale generativa (IAG) ha rivoluzionato il mondo della visualizzazione nel passaggio dal testo all’immagine. I modelli di IAG producono immagini altamente realistiche in stili diversi a partire da spunti testuali, offrendo nuovi modi per visualizzare narrazioni storiche e culturali. In un progetto innovativo guidato dal Dottor Andrea Nanetti, Professore presso l’Accademia di Belle Arti di Canton in Cina, e dal Dottor Li Boyang, Professore all’Università Tecnologica Nanyang di Singapore, gli studenti hanno combinato metodi di ricerca tradizionali con strumenti di IAG per studiare alcune descrizioni poliane, come ad esempio il cosiddetto Ponte di Marco Polo, ancora oggi visibile a Pechino, il rinoceronte di Sumatra, i lasciapassare mongoli, e i palazzi della dinastia Yuan.

Il Ponte Lugou a Pechino, venerato da Marco Polo come il più bello del mondo, incarna il modo in cui le descrizioni storiche si intersecano con la rappresentazione visiva. Gli artisti del Rinascimento immaginarono il ponte in linea con quelli che conoscevano per esperienza. Le immagini dell’IAG hanno rivelato discrepanze e reinterpretazioni, omettendo alcune caratteristiche o aggiungendone altre, a dimostrazione del fatto che sia gli artisti medievali che l’intelligenza artificiale contemporanea sono influenzati dai rispettivi archivi di conoscenze visive.

Analogamente, il riferimento di Marco Polo ad animali paragonabili all’unicorno – quando invece la narrazione descrive realisticamente il rinoceronte di Sumatra – è stato visualizzato nei manoscritti miniati tale e quale alle aspettative del pubblico contemporaneo come un cavallo bianco con un lungo corno in mezzo alla fronte. La descrizione delle paiza mongole, lasciapassare in metallo rilasciati ai funzionari, esemplifica ulteriormente la relazione tra il testo e la rappresentazione visiva. Gli studenti hanno utilizzato l’IGA per creare modelli 3D combinando le descrizioni di Marco Polo con paiza originali conservate in diversi musei del mondo. Similmente, le descrizioni dettagliate di Marco Polo dei palazzi della dinastia Yuan, con le loro opulente decorazioni in oro, l’architettura complessa e le vaste sale, sono state tradotte anche in ricostruzioni digitali 3D. L’IAG non assistita scivola in derive simili a quelle degli artisti rinascimentali, ma può essere ben indirizzata con l’integrazione di materiali visivi coevi provenienti da siti archeologici, musei e biblioteche.

Fonte: Il Sole 24 Ore