Il mercato americano traina l’export di orologi svizzeri

Il mercato americano traina l’export di orologi svizzeri

Lino Terlizzi

L’export di orologi svizzeri ha registrato un netto aumento in luglio, grazie al mercato americano. Come già nell’aprile scorso, quando l’incremento fu ancora più forte, a spingere le esportazioni verso gli Usa sono state le incertezze legate ai dazi statunitensi, entrati poi in vigore in agosto; molti operatori d’oltreoceano hanno scelto di accumulare scorte.

Le esportazioni di segnatempo elvetici in luglio sono state di 2,39 miliardi di franchi (circa 2,55 miliardi di euro), il 6,9% in più rispetto a un anno prima. Senza l’export verso gli Usa, che sono il maggior mercato, secondo la Federazione dell’industria orologiera svizzera (Fh) ci sarebbe stata una lieve flessione, pari allo 0,9%. Per l’insieme dei primi sette mesi del 2025 l’export complessivo di orologi rossocrociati è di 15,31 miliardi di franchi (circa 16,32 miliardi di euro), l’1% in più in rapporto a dodici mesi prima.

Questo l’andamento per i primi dieci mercati nel mese di luglio: Stati Uniti 554 milioni di franchi (+45%), Giappone 169 milioni (-10%), Cina 164 milioni (-6%), Hong Kong 155 milioni (+4%), Regno Unito 147,2 milioni (+0,2%), Singapore 147 milioni (+14%), Francia 113 milioni (+1%), Emirati Arabi Uniti 108 milioni (+2%), Germania 97 milioni (-14%); l’Italia, con 85 milioni, scende del 9% ma riesce a rimanere nella top ten. Per quel che riguarda i tipi di prodotti esportati, il maggior incremento nel mese è stato quello della gamma alta, con prezzo sopra i 3 mila franchi, che ha registrato un +9% in valore; la gamma medio-alta, con prezzo tra i 500 e i 3 mila franchi, ha archiviato un +0,4%; la gamma media, con prezzo tra i 200 e i 500 franchi, ha avuto un +7%; la gamma di base, con prezzo sotto i 200 franchi, ha registrato una flessione dell’1%.

Fonte: Il Sole 24 Ore