«Il mercato euro high yield ha ancora valutazioni contenute»

«Il mercato euro high yield ha ancora valutazioni contenute»

Quali settori o emittenti offrono profili di rischio/rendimento interessanti nel segmento delle scadenze brevi?

Nel segmento a breve scadenza, settori come automotive e chimica offrono ancora un margine di spread maggiore rispetto ai comparti non ciclici, che invece scambiano su livelli di spread relativamente compressi. In ogni caso, l’attrattività dei singoli titoli resta legata alle caratteristiche del singolo emittente. Restiamo cauti sugli emittenti dei settori ciclici e ci concentriamo sulle obbligazioni a breve scadenza, di solito protette dalla liquidità esistente. Prediligiamo inoltre obbligazioni a tasso variabile, data la stabilità dei prezzi e il discreto carry. Le nostre decisioni finali dipendono dalla valutazione delle obbligazioni e da come si posizionano all’interno del portafoglio.

Il vostro portafoglio ha un’elevata componente di bond high yield. Come bilanciate la ricerca del rendimento con la necessità di mantenere un’elevata liquidità e un’attenta gestione del rischio di credito?

In base all’andamento del ciclo del credito, gestiamo attivamente l’allocazione tra high yield e investment grade, con un focus sull’high yield. In termini di liquidità, le strategie short duration sono interessanti. Nel nostro portafoglio, ad esempio, oltre il 25% delle posizioni ha generalmente scadenza entro un anno, mentre un’altra parte significativa con scadenze più lunghe è rifinanziata ben prima della scadenza. Per ridurre il rischio di credito, puntiamo su un’attenta selezione dei titoli. I bond a breve scadenza danno anche maggiore visibilità sull’evoluzione dei fondamentali. Non prendiamo in considerazione titoli con rating CCC e, in caso di un deterioramento improvviso e rilevante della qualità creditizia, adottiamo una rigida disciplina di vendita.

Come si possono integrare i criteri Esg nella selezione delle obbligazioni e in che modo questa integrazione incide sulle scelte di investimento?

Il nostro approccio Esg poggia su due pilastri: escludiamo società le che violano determinati principi come il Global Compact delle Nazioni Unite, o coinvolte in attività controverse, ad esempio l’estrazione di carbone; consideriamo poi i rating Esg, limitando l’esposizione verso emittenti con le valutazioni più basse, per ottenere un profilo Esg migliore rispetto all’universo d’investimento. Anche con questo rigoroso processo di selezione, l’universo investibile rimane ampio e diversificato.

Guardando ai prossimi mesi, quali principali fattori macroeconomici e di mercato – tra geopolitica, politiche monetarie e andamenti societari – sono più rilevanti per il mercato del credito?

Alla luce della politica tariffaria Usa e del contesto geopolitico, è probabile che l’incertezza macroeconomica persista e che torni d’attualità il tema del rischio sovrano. In questo scenario, prevediamo risultati aziendali disomogenei, soprattutto sui ciclici. I tassi di default in Europa dovrebbero comunque restare sotto la media storica, mentre la politica della Bce dovrebbe continuare a sostenere il mercato Euro High Yield. Nonostante spread già compressi rispetto ai livelli storici, questi potrebbero restare all’interno di un intervallo relativamente ristretto nella seconda metà del 2025, purché non si verifichi un peggioramento macroeconomico. Considerata però la natura asimmetrica del rischio di un ampliamento degli spread in questa fase, resta essenziale puntare su emittenti di qualità e su una selezione creditizia prudente.

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Fonte: Il Sole 24 Ore