Il metodo Okr nelle Pmi: ecco perché può favorire crescita e innovazione

L’adozione degli OKR nelle Pmi è un processo collaborativo che coinvolge attivamente tutti i team e i singoli dipendenti. L’upper management, e quindi l’amministratore delegato e i responsabili It e della finanza, avviano il processo definendo gli obiettivi strategici dell’organizzazione, mentre i middle-manager e i team operativi contribuiscono con la proposta dei “key results”, creando così una dinamica bidirezionale che assicura allineamento e impegno a tutti i livelli. La lettura di opere come “Measure What Matters” di John Doerr può ispirare l’interesse iniziale per questa metodologia, ma la transizione dalla teoria alla pratica richiede una guida esperta, un vero e proprio coach. È infatti cruciale identificare e formare degli “Okr Champions”, che spesso emergono spontaneamente tra i manager dell’impresa, e sono nella maggior parte dei casi proprio le figure di middle-management, assieme ai responsabili HR, gli attori chiave del cambiamento, poiché fanno da ponte tra la visione strategica dei C-level e l’attuazione pratica di questo modello.

Quali sono, in generale, le principali criticità emerse e quali i principali benefici legati alla sua applicazione?

Il principale ostacolo è l’assenza dei prerequisiti fondamentali in azienda. Se manca una visione chiara, una strategia definita, valori aziendali condivisi e familiarità con la misurazione dei KPI, implementare gli OKR diventa molto difficile. E per una semplice ragione: questi strumenti amplificano gli aspetti positivi di un’organizzazione, ma possono anche aggravare le aree problematiche. È quindi importante affrontare le questioni critiche prima di iniziarne l’implementazione. La resistenza al cambiamento e la diffidenza rappresentano un’altra sfida, specialmente se gli OKR sono percepiti come sistemi di controllo, piuttosto che di “empowerment”. Venendo ai benefici, al primo posto metterei sicuramente la capacità di accelerare la crescita e migliorare le performance. Questa metodologia facilita infatti l’allineamento e l’agilità organizzativa mentre il focus sulla definizione di obiettivi chiari e misurabili favorisce un ambiente di lavoro incentrato su trasparenza, collaborazione e miglioramento continuo.

Quali sono le potenzialità ancora inespresse di questo strumento che aiuterebbero maggiormente le Pmi italiane a innovare?

Gli OKR offrono l’opportunità di riscoprire e potenziare i punti di forza tradizionali di una piccola e media impresa, come per l’appunto la capacità di innovazione, attraverso un modello di gestione che mette le persone, e le loro idee, al centro della strategia di crescita. Parliamo di una metodologia che invita a uscire dalla comfort zone, che favorisce la rottura dei silos organizzativi e valorizza i singoli individui o i team, le loro proposte e il loro impegno, promuovendo un dialogo aperto e costruttivo. Questo meccanismo genera un maggiore coinvolgimento del personale, che si traduce in una maggiore soddisfazione dei clienti e in migliori prestazioni aziendali.

Fonte: Il Sole 24 Ore