Il Milan batte la Roma (1-0). Ammucchiata In vetta: 4 squadre in un punto. L’addio a Giovanni Galeone
Verona -Inter 1-2. Che dire? Vale un vecchio detto: che quando si vincono queste partite, dove quasi tutto gira storto, vuol dire che qualcuno, dall’alto, ti vuole veramente bene e ti manda un potente segnale d’incoraggiamento. Dopo una buona partenza, con il gol di piatto di Zielensky che firma l’uno a zero, i nerazzurri si squagliano strada facendo lasciando spazio al Verona che, al 40’, con un bel destro nel sette di Giovane, raggiunge un meritato pareggio. Nella ripresa, nonostante l’inserimento dei pezzi pregiati (Dumfries, Barella Pio Esposito e Dimarco), l’Inter continua a soffrire. Lo fa fino al 94’ quando Barella butta alla disperata un pallone nell’area del Verona che Frese devia maldestramente in rete. “Abbiamo saputo soffrire, si vince anche così” dice alla fine Chivu..
Cremonese -Juventus-1-2. Che il mondo (del calcio) sia strano lo conferma la Juventus che in una settimana, grazie anche al ritorno di Spalletti, vince due volte recuperando, oltre ai sei punti, un suo assetto quasi stabile. Come si è visto, nel finale, con quel Vardy (38enne) che brucia Gatti battendo Di Gregorio con un diagonale tagliente, i vecchi vizi della Signora non sono spariti. Però, oltre all’adrenalina scatenata da Spalletti, qualcosa di buono si è visto. Il gol lampo di Kostic, il palo di Locatelli, il ritorno a centrale di sinistra di Koopmeiners, qualche fraseggio migliore. Tutto molto bello, peccato però che dopo il raddoppio la Juve abbia cominciato a rinculare dando coraggio alla Cremonese. Comunque, è andata. Ora però c’è la Champions con lo Sporting. E Spalletti deve fare sul serio prima che finiscano i doverosi bonus di stima
Fiorentina-Lecce 0-1. Ecco lo sprofondo annunciato. La viola, battuta in casa dal Lecce (sesta sconfitta in dieci giornate), si ritrova nella bufera coni tifosi imbestialiti. Ai toscani, per un intervento del Var, è stato tolgo un rigore sacrosanto, ma la sostanza non cambia. La contestazione feroce colpisce tutti: giocatori, dirigenti (quelli rimasti) e soprattutto Stefano Pioli a cui durante la partita era stato più volte rivolto il coro “salta la panchina”.
Udinese-Atalanta 1-0. Povera Atalanta! Non brillava ma almeno, finora, non aveva mai perso. Ora non è più nemmeno imbattuta e si ritrova a rimpiangere il suo ex Zaniolo che firma il gol dei Friulani realizzando il suo terzo centro nelle ultime 4 partite di campionato. Per l’Atalanta, invece, le cose si mettono male. Non vince in serie A dal 21 settembre e ha segnato solo 3 gol nelle ultime si partite. Un’Atalanta che vive di rimpianti: per Gasperini, che lotta al vertice con la Roma, e perfino per Zaniolo che si è preso la standing ovation da tutto lo stadio. Anche la panchina di Juric comincia a scottare.
Torino-Pisa 2-2. Piano piano, molto piano, il Toro risale. Questo pareggio col Pisa è infatti il quinto risultato utile consecutivo dei granata. Per raggiungerlo però la squadra di Baroni, due volta sotto per la doppietta di Morfeo, ha dovuto sudate sette camicie. Dopo aver dormito nei primi 40 minuti, il Torino in cinque minuti riagguanta il pari con un gol di Simeone e un altro di Adams, ieri particolarmente incisivo. Nel secondo tempo, dopo tutti questi fuochi d’artificio, la gara si spegne con reciproca soddisfazione. Il Torino lamenta anche un paio di svarioni arbitrali.
Fonte: Il Sole 24 Ore