il modello virtuoso di Alumni Accenture

il modello virtuoso di Alumni Accenture

Un patrimonio quanto mai importante in uno scenario macroeconomico in costante evoluzione e caratterizzato da un mercato del lavoro che cambia molto rapidamente, nel quale le carriere si sviluppano in modo meno lineare e più dinamico: di cosa stiamo parlando? Di un nuovo paradigma relazionale tra impresa e individuo che sta emergendo in modo deciso, privilegiando il concetto di “Life Time Relationship” a quello di “Life Time Employment” e riflettendo un approccio orientato a riconoscere il valore della continuità anche oltre il rapporto formale di lavoro.

È in qualche modo questa la visione che ispira da 20 anni le attività dell’Associazione Alumni Accenture, una community professionale che oggi raggruppa in Italia circa 10.000 iscritti (è fra le più grandi in Italia e una delle più rappresentative dell’Alumni Global Network) con alle spalle un’esperienza lavorativa nella multinazionale della consulenza e che fa della condivisione di competenze (tecnologiche e manageriali) e della propensione all’innovazione e del networking strategico i suoi principali asset.

Promuovere iniziative per favorire lo sviluppo e la crescita professionale degli associati è una missione che si concretizza attraverso occasioni di formazione e opportunità per consolidare le relazioni con gli ex colleghi, al fine di condividere esperienze, best practice e storie di successo. Un laboratorio attivo di riflessione, in altre parole, che mette al centro le persone, valorizzando sia le esperienze acquisite sia le potenzialità future e trasformando la relazione tra ex dipendenti e azienda in un legame duraturo, alimentato da uno scambio continuo fatto di know-how e mentorship. E i temi di management che animano le piattaforme di discussione sono del resto gli stessi che popolano le agende dei responsabili HR e di tutti gli esponenti della C-Suite: leadership, talenti, impatto sociale delle competenze manageriali, career development e lifelong learning.

La trasformazione della leadership

Silvio Mani, presidente di Alumni Accenture, ha spiegato al Sole24Ore.com come l’opera di questa Associazione vada intesa anche come una sorta di modello virtuoso di “restituzione” professionale e culturale, che punta a generare valore non solo per i singoli ma per l’intero ecosistema in cui i professionisti operano, traducendo in modo efficace l’assunto che vede l’evoluzione delle carriere potersi perfettamente integrare con l’evoluzione del pensiero organizzativo. Da osservatore privilegiato di una community composta da migliaia di ex-manager, Mani ha elaborato anche una propria lettura della trasformazione del concetto di leadership. «Due elementi rimangono stabili: in primis la responsabilità del leader e la sua integrità, abbinata alla sua capacità di operare nel business, e in secondo luogo la visione necessaria per condurre l’organizzazione. Parliamo a ragione di leadership collaborativa e di leadership comunicativa – ha aggiunto ancora il manager – perché non si può sapere tutto, e per questo occorre pescare conoscenza da diversi ambiti e da diverse persone, e perché grazie agli strumenti digitali concetti e indicazioni si possono trasferire ai propri collaboratori anche da remoto, controllandone a distanza anche l’execution».

Fonte: Il Sole 24 Ore