
il nuovo presidente del Coni tra sport e gestione
Il nuovo presidente del Coni, Luciano Buonfiglio, guiderà il movimento olimpico italiano fino a Los Angeles 2028, lasciando la Federazione canoa e kayak che guidava dal 2005.
Buonfiglio è nato a Napoli nel 1950 a Napoli e ha iniziato a praticare nuoto e vela al Circolo Nautico Posillipo. Trasferitosi con la famiglia a quindici anni a Milano ha optato per la canoa, disciplina che gli ha donato notevoli soddisfazioni. Entrato nel Gruppo Sportivo Fiamme Oro è stato convocato in Nazionale, collezionando 36 presenze. Dopo essersi laureato in diverse occasioni Campione d’Italia, ha partecipato a cinque campionati del Mondo e alle Olimpiadi estive del 1976 a Montréal nella specialità del K-4.
Da dirigente sportivo Buonfiglio ha rivestito nella Federazione Italiana Canoa Kayak il ruolo di consigliere, vicepresidente e poi presidente, contribuendo alla crescita del settore, con oltre 20mila tesserati più che triplicati, i conti in ordine, le medaglie olimpiche e un nuovo centro federale finanziato dal Pnrr. Dal 2009 è tesoriere della International Canoe Federation di cui è anche vice presidente e dal 2013 al 2018 è stato vicepresidente del Comitato Olimpico durante il primo mandato di Malagò.
Fuori dallo sport, il nuovo presidente del Coni ha lavorato in ambito assicurativo e bancario, rivestendo diversi incarichi di prestigio, presidente della sezione tecnica Ania dal 1985 al 2003, direttore centrale della Banca Popolare di Bari dal 2004 al 2012 e direttore centrale corporate in Ras/Allianz.
«Dobbiamo essere protagonisti di un percorso di evoluzione. La parola cambiamento non mi piace, mi piacere evolvermi e il mio pensiero va agli atleti che hanno stampato sul petto il nostro scudetto. Il Coni non va cambiato, ma si deve sempre migliorare – aveva detto Buonfiglio poco prima di essere eletto, durante il suo intervento nel Consiglio Nazionale -. La storia che abbiamo vissuto ci ha resi sempre orgogliosi. Siamo piacevolmente condannati a continuare a vincere, solo così possiamo far parlare di noi. Cosa dobbiamo fare allora? Intanto coordinarci con il Governo e Sport e Salute per un piano strategico quadriennale. Per questo abbiamo ideato i dipartimenti, ognuno di voi sarà coinvolto per produrre iniziative che qualche volta abbiamo subite. Abbiamo la forza e la competenza per essere protagonisti e proporre quelle iniziative che devono far sì che il Coni sia sempre protagonista nel mondo».
Fonte: Il Sole 24 Ore