
Il Papa: «L’indifferenza verso Dio cresce in Europa». Incontro con Macron ad Ajaccio in serata
Occorre una «cittadinanza costruttiva» dei cristiani, affinché «nel fare il bene, i credenti possono ritrovarsi in un cammino condiviso anche con le istituzioni laiche, civili e politiche, per lavorare insieme al servizio di ogni persona, a partire dagli ultimi». Lo ha detto il Papa ad Ajaccio sottolineando «la necessità che si sviluppi un concetto di laicità non statico e ingessato, ma evolutivo e dinamico, capace di adattarsi a situazioni diverse o impreviste, e di promuovere una costante collaborazione tra autorità civili ed ecclesiastiche per il bene dell’intera collettività, rimanendo ciascuno nei limiti delle proprie competenze e del proprio spazio. La privatizzazione della fede è uno sviluppo eretico, la fede non è un fatto privato», ha aggiunto il Papa. Il viaggio ad Ajaccio, in Corsica, Francia, serve per rilanciare la religiosità popolare e che terminerà nel tardo pomeriggio con l’incontro – in aeroporto – con il presidente francese Emmanuel Macron.
Papa: oggi in Europa sempre più indifferenti alla Parola di Dio
«Sono passati più di duemila anni dall’Incarnazione del Figlio di Dio e tante sono state le epoche e le culture che si sono succedute. In alcuni momenti della storia la fede cristiana ha informato la vita dei popoli e le sue stesse istituzioni politiche, mentre oggi, specialmente nei Paesi europei, la domanda su Dio sembra affievolirsi e ci si scopre sempre più indifferenti nei confronti della sua presenza e della sua Parola». Lo ha sottolineato il Papa nel suo primo discorso ad Ajaccio concludendo il convegno organizzato dalla diocesi sulla religiosità popolare.
Reciproca apertura tra cultura laica e cattolica
«Tuttavia, – ha messo in guardia Francesco – bisogna essere cauti nell’analisi di questo scenario, per non lasciarsi andare in considerazioni frettolose e giudizi ideologici che, talvolta ancora oggi, contrappongono cultura cristiana e cultura laica. Questo è uno sbaglio. Al contrario, – ha osservato – è importante riconoscere una reciproca apertura tra questi due orizzonti: i credenti si aprono con sempre maggiore serenità alla possibilità di vivere la propria fede senza imporla, come lievito nella pasta del mondo e degli ambienti in cui vivono; i non credenti o quanti si sono allontanati dalla pratica religiosa non sono estranei alla ricerca della verità, della giustizia e della solidarietà, e spesso, pur non appartenendo ad alcuna religione, portano nel cuore una sete più grande, una domanda di senso che li conduce a interrogare il mistero della vita e a cercare valori fondamentali per il bene comune»
Sacerdoti non siano pavoni, al centro c’è Dio
«Penso a un film. Tante volte i sacerdoti sono disposti a cogliere il Vangelo, ma non a esserne portavoce. Al centro c’è il Signore non io. A volte ci sono preti presuntuosi. C’è il pericolo della vanità, di fare il pavone. È un brutto vizio». Così Papa Francesco nel corso dell’Angelus rivolgendosi ai vescovi, ai sacerdoti, ai diaconi, ai consacrati, alle consacrate e ai seminaristi nella Cattedrale di Santa Maria Assunta ad Ajaccio.
Fonte: Il Sole 24 Ore