Il paradosso dei chip fra boom e crisi: presto mancheranno per le auto europee

Il paradosso dei chip fra boom e crisi: presto mancheranno per le auto europee

L’industria globale dei semiconduttori sta generando un nuovo paradosso. Un paradosso che si muove lungo due traiettorie: da un lato il boom, dall’altro la crisi. Proprio così: mentre in Corea del Sud si celebra il suo trionfo del produttore SK Hynix, che ha già esaurito tutta la produzione di chip per il prossimo anno e prevede una nuova “chip super cycle” (che si verifica quando la domanda cresce più rapidamente e per più tempo del previsto, e la capacità produttiva globale non riesce a tenere il passo) alimentata dalla richiesta di intelligenza artificiale.

Dall’altra, invece, l’Europa vive ore di allarme per la carenza di componenti elettronici che rischia di fermare le catene di montaggio delle auto. È l’altra faccia della stessa medaglia. Una medaglia in cui i semiconduttori sono al centro della geopolitica, delle filiere e degli equilibri economici globali. Ma andiamo con ordine.

A Seoul, SK Hynix ha annunciato profitti record e piani di investimento senza precedenti. La società nel terzo trimestre ha registrato un utile operativo di 11,4 trilioni di won (circa 8 miliardi di dollari), in crescita del 62% su base annua, mentre i ricavi sono saliti a 24,4 trilioni. L’azienda, che fornisce chip di memoria ad alta banda (HBM) a Nvidia, ha già venduto l’intera produzione del prossimo anno e punta ad avviare la distribuzione dei nuovi HBM4 entro fine 2025. È la conferma di una domanda che cresce più rapidamente dell’offerta.

la notizia dentro la notizia è chiara: la corsa ai chip per i data center dedicati all’intelligenza artificiale sta drenando la capacità produttiva di tutto il settore, costringendo i clienti a prenotare forniture con largo anticipo e a siglare contratti pluriennali.

Fonte: Il Sole 24 Ore