
il purpose aziendale che trasforma il fashion retail
Sottrarre per arrivare all’essenziale
Nata con uno stampo familiare, Teddy ha progressivamente adottato un’impostazione manageriale pur mantenendo una forte cultura partecipativa. Il gruppo dirigente si è interrogato sul modo di tradurre questa identità, fortemente sentita tra le mura aziendali, in una narrazione capace di risultare coerente anche all’esterno. Il punto di partenza non è stato inventare qualcosa di nuovo, ma riconoscere e formalizzare ciò che già esisteva: valori vissuti, comportamenti concreti, significati condivisi.
Un processo non di aggiunta, ma di sottrazione. Come uno scultore rimuove strati di marmo per modellare un’opera d’arte, il team ha operato per “essenzializzare” il manifesto valoriale del fondatore trasformandolo in una dichiarazione chiara, ispiratrice e appetibile. Un’occasione preziosa per riscoprire la vocazione sociale dell’organizzazione, la sua cultura e il suo scopo più grande.
Come definire un purpose?
Ma come avviene la definizione di un purpose? Una delle pratiche adottate da Teddy è il cosiddetto “gioco dei perché”: domandarsi perché l’azienda esista, perché venda un certo tipo di prodotto, perché consideri importanti determinati valori. Un esercizio quasi stremante che però permette di scavare nel profondo, fino a individuare il nocciolo della questione.
Nel caso di Teddy, l’obiettivo è interrogarsi sui bisogni più intimi degli acquirenti di un oggetto potenzialmente futile come un capo di abbigliamento. Le aspirazioni che guidano questa riflessione sono tre: vestire il mondo di bellezza, accoglienza e realizzazione. Valori che superano la dimensione edonistica del fashion per entrare in una sfera più profonda. Dopotutto l’acquisto di un vestito può rappresentare un gesto volto a esprimere il proprio io, un piccolo pezzo di realizzazione personale.
Dall’ideale al concreto
Il punto cruciale è il passaggio dalla dichiarazione alla coerenza operativa: il purpose non può restare confinato al piano valoriale ma deve far evolvere le pratiche, influenzare il modello di business. In Teddy questo non ha significato stravolgere la rotta, ma rafforzare quanto già in linea con la visione e dismettere ciò che non lo era più.
Fonte: Il Sole 24 Ore