Il riso italiano sempre più leader: export +9%. Coldiretti: più invasi e rischio «import sleale»

Il riso italiano sempre più leader: export +9%. Coldiretti: più invasi e rischio «import sleale»

Nel 2024 le esportazioni di riso italiano hanno sfiorato i 720 milioni di chili, in aumento del 9% rispetto all’anno precedente, con la Germania primo mercato, seguita dalla Francia. Dati che confermano il nostro Paese di gran lunga il primo produttore europeo con oltre il 50% del totale, nell’anno dell’ottantesimo anniversario del Carnaroli e del centenario del primo incrocio varietale.

Sono in aumento anche le superfici coltivate, anche se gli effetti dei cambiamenti climatici hanno poi limitato il previsto incremento produttivo: è ancora vivo nei ricordi dei produttori l’effetto disastroso degli anni di siccità, rimpiazzati dalle piogge copiose degli ultimi due anni.
Ecco perché i riscoltori tornano a rimarcare l’importanza di realizzare un piano invasi con sistemi di pompaggio per assicurare alle imprese la disponibilità di acqua, particolarmente importante proprio nel caso di una coltura come il riso. Un cambio di passo a livello infrastrutturale che limiterebbe i problemi causati da siccità e alluvioni e consentire, evitando una volta per tutte di dover continuare a inseguire le emergenze.

È quanto evidenziato durante il convegno “Celebriamo insieme l’anno del riso italiano”, organizzato da Coldiretti in occasione dell’inaugurazione di Tuttofood alla Fiera di Milano Rho, con gli interventi del presidente e del segretario generale di dell’associazione, Ettore Prandini e Vincenzo Gesmundo, del ministro dell’agricoltura della sovranità alimentare e delle foreste Francesco Lollobrigida, e di Roberto Magnaghi, direttore Generale Ente Nazionale Risi.

«A pesare sul futuro dei risicoltori italiani c’è però – dice la Coldiretti – anche la concorrenza sleale delle importazioni dall’estero, che rischiano di essere ulteriormente favorite dalla stipula di accordi commerciali senza il rispetto del principio di reciprocità, a partire da quello con i Paesi del Mercosur». Secondo la denuncia di Coldiretti, l’Unione Europea prevede di concedere un contingente iniziale di 10mila tonnellate di riso sudamericano a dazio zero, che crescerà progressivamente fino a 60mila tonnellate. Una quantità che, sommata a quanto già entra con dazi agevolati (oltre il 60% dell’import), rischia di raddoppiare le attuali importazioni (circa 80.000 tonnellate l’anno).

Fonte: Il Sole 24 Ore