Il Senato Usa conferma il consigliere economico di Trump Miran alla Fed
Il Senato americano ha approvato la nomina nel consiglio di amministrazione della Federal Reserve di Stephen Miran, uno dei principali consiglieri economici del presidente Donald Trump. La nomina conferisce alla Casa Bianca una maggiore influenza sulla banca centrale, appena due giorni prima del voto previsto sulla riduzione dei tassi di interesse.
La nomina di Miran ha suscitato preoccupazioni sull’indipendenza della Fed dalla politica, dopo che, durante un’audizione in commissione bancaria del Senato all’inizio di questo mese, Miran ha dichiarato che avrebbe mantenuto il suo incarico di presidente del Consiglio dei consulenti economici della Casa Bianca, ma che si sarebbe preso un congedo non retribuito. I democratici del Senato hanno affermato che un simile approccio è incompatibile con una Fed indipendente.
In effetti, si tratta della prima volta dalla nascita della moderna Banca centrale Usa, negli anni Trenta, che un esponente in carica del potere esecutivo entra negli organismi decisionali di politica monetaria. Con inevitabili conflitti di interessi: al di là di affinità ideologiche, Trump manterrebbe una forte influenza su un governatore che resta di fatto alle sue dipendenze.
Prosegue, intanto, la campagna presidenziale per il licenziamento di un altro membro del board della Fed, Lisa Cook. Il Dipartimento della Giustizia ha aperto una indagine penale sull’accusa che abbia falsificato documenti sui mutui, ragione citata quale “giusta causa” da Trump per il suo licenziamento, a sua volta senza precedenti. Cook ha presentato ricorso.
In caso di licenziamento effettivo di Cook, e con l’avvento di Miran, il potere e l’influenza di Trump sulla banca centrale crescerebbero davvero di molto, con una evidenti riflessi sulla politica monetaria statunitense.
Fonte: Il Sole 24 Ore