
Il sistema Airbnb in Italia alimenta un business da quasi 20 miliardi
In Italia Airbnb alimenta un sistema economico vale, secondo le stime di Nomisma, 19,7 miliardi. Per ogni euro speso sulla piattaforma americana ne vengono generati altri 3 nell’economia italiana, sostenendo attività locali come quelli che supportano gli host nella pulizia, riassetto degli appartamenti ma anche nei settori dell’ospitalità e dei trasporti, e contribuendo all’equivalente di 139mila posti di lavoro a tempo pieno. La base dei superhost, quei “padroni di casa” che secondo la definizione della piattaforma sono in grado di offrire «un’esperienza eccezionale agli ospiti» è crescita del 15% e raggiunge 68mila superhost mentre sono oltre 150mila gli «annunci amati dagli ospiti». Gli sforzi della piattaforma per migliorare la qualità dell’offerta hanno portato anche a una riduzione del 47% delle cancellazioni da parte degli host su base annua. Infine, secondo Nomisma, dalla definitiva introduzione del Codice Identificativo Nazionale (CIN) a gennaio 2025, gli annunci attivi di affitti brevi sono diminuiti del 15%, a testimonianza di un miglioramento nella compliance del settore. Questo avviene mentre l’Italia si prepara ad accogliere due grandi eventi internazionali: il Giubileo, già in corso a Roma, e le Olimpiadi Invernali di Milano Cortina 2026. Airbnb è partner di entrambi gli eventi per contribuire ad accogliere i flussi di visitatori, favorendo una distribuzione più ampia sul territorio e garantendo un impatto positivo sulle comunità locali. Secondo la ricerca Airbnb ha anche avuto un ruolo chiave nel riattivare il patrimonio immobiliare inutilizzato in Italia, contribuendo direttamente alla ristrutturazione e valorizzazione di immobili che altrimenti sarebbero rimasti vuoti o sottoutilizzati. Solo l’1,1% del patrimonio abitativo italiano è destinato agli affitti brevi – 0,12% se si considerano solamente le abitazioni interamente dedicate all’affitto breve e non utilizzate dal proprietario – a fronte di un 13% di immobili vuoti o sottoutilizzati.
«Airbnb sostiene una regolamentazione nazionale equilibrata degli affitti brevi che protegga i centri storici, dia alle città strumenti per gestire i flussi turistici e distingua chiaramente tra host occasionali e professionali – segnala Matteo Sarzana, Country Manager per l’Italia e l’Europa Sud-Orientale -. Airbnb raccoglie e versa l’imposta di soggiorno dove possibile, garantisce che tutti gli annunci siano registrati o esenti, e trasmette i dati alle autorità fiscali per garantire la trasparenza. L’azienda è pronta a collaborare con le istituzioni per creare un quadro normativo pragmatico ed efficace – che permetta alle città di prosperare tutelando al contempo le opportunità per gli italiani comuni, metà dei quali sono donne che usano Airbnb per integrare il reddito o la pensione».
Per quanto riguarda l’overtourism secondo la piattaforma è un fenomeno legato principalmente ai voli low cost e al turismo di crociera. «I dati parlano chiaro: Ryanair ha superato i 200 milioni di passeggeri nel 2024, e i passeggeri delle crociere in città emblematiche come Barcellona e Amsterdam sono aumentati di oltre il 50% in un solo anno – continua Sarzana -. Solo a Roma, il 75% dei quasi 50 milioni di pernottamenti nel 2023 si è svolto in hotel o strutture simili. Airbnb, invece, sta aiutando a distribuire il turismo verso le aree rurali o meno servite: la metà dei pernottamenti in Italia oggi avviene fuori dalle grandi città, e il 75% degli ospiti sono famiglie. Studi precedenti del Politecnico di Torino dimostrano che, nelle piccole comunità, gli annunci su Airbnb aiutano il reddito delle microimprese locali a crescere fino al 23% in quattro anni, e il 38% della spesa dei turisti nelle aree rurali rimane sul territorio — contribuendo a contrastare lo spopolamento e promuovere un turismo sostenibile».
Secondo gli ultimi dati di bilancio nel primo trimestre 2025 la piattaforma ha registrato un fatturato complessivo di 2,3 miliardi di dollari (+6%), con un margine netto del 7% pari a 154 milioni, un valore lordo delle prenotazioni di 24,5 miliardi di dollari mentre nel trimestre sono stati prenotati 143,1 milioni (+8%) tra pernottamenti ed esperienze. Le previsioni per il 2 trimestre parlano di un giro d’affari intorno a 3 miliardi di dollari con una crescita tra il 9 e l’11%.
Fonte: Il Sole 24 Ore