Illecita l’intervista fatta ai dipendenti dopo una malattia

Illecita l’intervista fatta ai dipendenti dopo una malattia

Vietato intervistare il dipendente che rientra dalla malattia per capire se ci sono delle difficoltà nel suo reinserimento lavorativo.

Con il provvedimento 390/2025 del 10 luglio, il Garante per la protezione dei dati personali ha sanzionato un’azienda metalmeccanica per avere attuato, fin dal 2020, una prassi gestionale che prevedeva, al rientro da malattia, infortunio o ricovero, un colloquio tra il lavoratore e il proprio responsabile, accompagnato dalla compilazione di un modulo cartaceo – denominato “Return to work interview” – poi trasmesso all’ufficio risorse umane.

Secondo la società, la procedura serviva a favorire il reinserimento del dipendente, individuando eventuali difficoltà organizzative o relazionali. Il Garante, tuttavia, ha riscontrato numerose criticità sotto il profilo della protezione dei dati personali, ravvisando l’illiceità del trattamento e irrogando una sanzione amministrativa pari a 50mila euro, oltre all’ordine di cancellazione dei dati raccolti e al divieto di utilizzo degli stessi, per violazione di alcuni principi cardine del Gdpr (regolamento Ue 2016/679).

Le quattro criticità

Il primo profilo critico, secondo il Garante, concerne l’assenza di un’informativa trasparente e adeguata, in violazione dell’articolo 13 del Gdpr e del principio di trasparenza contenuto nell’articolo 5, paragrafo 1, lettera a. Le scarne indicazioni presenti nel modulo e i rinvii generici a policy aziendali interne non garantivano ai lavoratori una comprensione chiara e immediata dello scopo, delle modalità e dei destinatari del trattamento. Inoltre, l’espressione «persone presenti» all’interno del modulo, priva di ulteriori precisazioni, lasciava intendere la possibile presenza al colloquio di terzi non indicati esplicitamente.

Fonte: Il Sole 24 Ore