Imballaggi, l’appello delle imprese per valorizzare la risorsa legno

Imballaggi, l’appello delle imprese per valorizzare la risorsa legno

Per la produzione di un pallet (ovvero un bancale in legno destinato alla movimentazione di merci di una certa dimensione e peso) lungo circa 1,2 metri, profondo 80 centimetri e alto 9 centimetri richiede l’emissione di circa 3,25 kg di CO2 equivalente, poco più di quelli necessari per produrre un hamburger (2 kg di CO2) e un po’ più di quanti ne servono per una doccia (0,5 kg), che auspicabilmente tutti facciamo frequentemente.

Saldo tra CO2 emessa e assorbita

Ma un pallet in legno secco ha il vantaggio di essere una sorta di spugna, in grado di stoccare al proprio una quantità di anidride carbonica superiore a quella emessa per la sua realizzazione. Nella fattispecie: un pallet standard, che pesa circa 11,3 kg, immagazzina circa 22 kg di CO2 equivalente. «Il saldo è sempre negativo, nel senso che è positivo, per le caratteristiche intrinseche della materia prima, il legno», spiega Giacomo Goli, docente all’Università di Firenze, che ha realizzato uno studio sui pallet in legno commissionato da FederlegnoArredo e presentato durante la fiera Ecomondo di Rimini, nell’ambito del convegno sul «Contributo degli imballaggi in legno e sughero all’economia circolare alla luce del nuovo Regolamento europeo sugli imballaggi e i rifiuti di imballaggio (PPWR)» organizzato da Assoimballaggi.

I pallet «su misura»

Lo studio si concentra sui pallet “non standard”, ovvero quelli realizzati su misura per le imprese made in Italy, che necessitano di imballaggi speciali per il trasporto in tutto il mondo dei propri prodotti (in particolare macchinari) e che rappresentano oltre l’80% degli imballaggi in legno realizzati in Italia. Imballaggi che difficilmente possono essere riutilizzati, come previsto dal nuovo regolamento Ue che entrerà in vigore nell’agosto 2026, dato che si tratta appunto di prodotti «su misura» e dato che, in larga parte, sono destinati alle spedizioni all’estero e dunque di difficile raccolta.

Possono però essere riciclati (come in larghissima maggioranza accade) e a loro volta sono frutto di riciclo, mantenendo le caratteristiche di assorbimento della CO2 degli alberi da cui ha origine il legno. La natura stessa del legno (cos’ come quella del sughero) ne fa un materiale ecologico e sostenibile e per questo Assoimballaggi di FederlegnoArredo sta lavorando da tempo affinché la Commissione Ue riconosca queste specificità e valorizzi il contributo reale della filiera legno, che già oggi opera secondo un modello circolare consolidato: «Gli imballaggi dismessi vengono trasformati in materia prima per la produzione di pannelli truciolari destinati all’arredo, contribuendo concretamente alla riduzione dei rifiuti e all’efficienza nell’uso delle risorse», spiegano da Federlegno.

Fonte: Il Sole 24 Ore