
imparare dagli errori nel mondo BANI
Sono tempi incerti, non solo complessi. Viviamo nel soprannominato mondo BANI. Il concetto di BANI, come molti sanno, è un acronimo introdotto dal futurologo Jamais Cascio nel 2020 per descrivere la complessità e l’incertezza del mondo contemporaneo, in continuità e superando il precedente modello VUCA (Volatility, Uncertainty, Complexity, Ambiguity – volatilità, incertezza, complessità, ambiguità). Cosa significa BANI? Brittle-fragile, Anxious-ansioso, Non-linear-non lineare, Incomprehensible-incomprensibile. In sintesi, ci troviamo in sistemi apparentemente consolidati che possono crollare improvvisamente sotto stress, senza segnali premonitori (o quasi); dove la sovrabbondanza di informazioni e l’incertezza generano ansia diffusa, rendendo difficile prendere decisioni ponderate; in cui le relazioni causa-effetto non sono spesso prevedibili in quanto anche piccoli eventi possono avere conseguenze sproporzionate e, infine, incomprensibile, perché la complessità dei sistemi rende difficile cogliere pienamente l’evoluzione delle situazioni, generando confusione e disorientamento. Questo modello riflette un mondo in cui le crisi sono più frequenti e interconnesse, come evidenziato dalla pandemia, dai cambiamenti climatici e dalle tensioni geopolitiche.
In questo scenario, quali sono i modelli di leadership che possono gestire il contesto in cui viviamo? Storicamente, in tempi incerti una leadership decisa e presente può diventare un faro, una luce che cerca di guidare nella nebbia. Nel salto d’epoca che stiamo attraversando, in cui la tecnologia rappresenta una delle frontiere più sfidanti per il genere umano, il bisogno di essere rassicurati sul futuro rimane uno degli elementi umani più inveterati, nelle menti e nelle pance di ciascuno di noi. Ecco che, modelli antichi e ancestrali rivivono con più forza e, sebbene vengano re-interpretati in chiave attuale, mantengono un forte radicamento con gli archetipi universali presenti nell’inconscio collettivo.
Secondo Jung, gli archetipi influenzano profondamente il comportamento umano. In periodi di crisi, questi archetipi possono emergere con maggiore intensità, guidando sia i leader che intere comunità e anche popolazioni e organizzazioni. In situazioni di crisi, la capacità di un leader di “contenere” e interpretare le emozioni collettive diventa cruciale. Questo concetto, noto come “holding” in psicologia, implica la capacità di fornire sicurezza emotiva e chiarezza interpretativa. Non sarà un caso che, di recente, molte pubblicazioni si sono occupate di questi temi (ad esempio “Gustave le Bon, vita, pensiero e psicologia delle folle”, 2022) e hanno messo in evidenza alcuni tratti archetipali tipici di leader che affrontano sfide di un cambio di epoca.
Gli archetipi che si stanno consolidando oggi
Prendendo spunto dal lavoro di Carol S. Pearson (psicologa americana, analista e scrittrice, ha diretto diversi programmi sulla leadership in numerose università degli Stati Uniti) di orientamento jungiano, in questo momento, si stanno consolidando l’archetipo del sovrano, dell’eroe e del mago (nb: gli archetipi sono declinati al maschile nella letteratura, ma il genere non è inteso come elemento vincolante e discriminatorio, è il simbolico che va preso in considerazione). Vediamone le principali caratteristiche.
Un leader che incarna l’archetipo del sovrano si distingue per la sua capacità di guidare con autorevolezza, stabilire ordine e promuovere prosperità. Questo archetipo rappresenta il desiderio di controllo, successo e struttura. Tuttavia, è importante notare che l’archetipo del sovrano può mostrare anche un lato ombra, che si manifesta in comportamenti autoritari o assoluti quando il desiderio di controllo diventa eccessivo. È quindi importante che questa leadership bilanci il desiderio di controllo con l’ascolto e la partecipazione, evitando derive eccessivamente conservative che potrebbero ostacolare l’innovazione e la libertà individuale.
Fonte: Il Sole 24 Ore