
Imperia lancia la sfida degli yacht, porto turistico da 1.200 posti barca
Riparte la realizzazione del porto turistico di Imperia, interrotta ormai da anni. Ieri è stata firmata, dal Comune (delegato dalla Regione Liguria alla gestione del demanio marittimo), la concessione di 65 anni che assegna alla propria società in house, Marina di Imperia, il compito di completare e gestire, anche col supporto d’investitori privati, lo scalo, destinato a ospitare barche e yacht da 5 a 90 metri. L’investimento complessivo necessario a portare a termine il progetto ammonta a circa 159 milioni di euro ma, con Iva e oneri aggiuntivi, arriverà a sfiorare i 200 milioni.
Il finanziamento delle opere, secondo il piano approvato in consiglio comunale, non sarà basato sul credito bancario, ma sostenuto dall’alienazione dei posti barca e delle opere a terra e dall’ingresso di uno o più soggetti privati nella realizzazione e gestione di aree del porto. Lo scalo si comporrà di 1.235 posti barca da 5 a 90 metri, di cui 782 destinati alla nautica turistica e 453 alla nautica locale. Il cuore del progetto sarà la Hall del mare, che ospiterà un albergo cinque stelle con darsena privata, centro benessere e terrazze panoramiche. Accanto all’albergo sorgeranno residenze di pregio, alloggi per le forze dell’ordine, una torre degli ormeggiatori, negozi, parcheggi e box, aree verdi, spazi per la cantieristica, un distributore di carburante, strutture ricreative e una passeggiata pedonale.
Il nuovo porto sarà alimentato, in gran parte, da energia sostenibile, grazie a un impianto fotovoltaico. La climatizzazione sarà affidata a pompe di calore e pannelli solari, e ci sarà una gestione innovativa delle acque reflue e meteoriche. Il cronoprogramma prevede di completare le opere entro sette anni. Parallelamente saranno realizzate opere pubbliche di urbanizzazione, per un valore stimato in 12 milioni di euro.
Il progetto del porto di Imperia ha una lunga gestazione che parte nel 1981, con la costituzione di Imperia mare, prima società pubblica chiamata a gestire, in forma unitaria, le concessioni demaniali esistenti. L’operazione conduce, negli anni successivi, all’ampliamento del numero dei posti barca, che salgono da 350 a 700. Nel 1994 venne elaborata la prima visione di un grande porto turistico, concretizzatasi nel 2006 con la nascita della Porto di Imperia, società a capitale misto che ottiene una concessione i 55 anni e avvia i lavori l’anno seguente. Il completamento delle opere viene però bloccato da complesse vicende giudiziarie e dal successivo fallimento della società concessionaria.
Dal 2014 a oggi il porto viene gestito dal Comune di Imperia, tramite la società in house Go Imperia. Nel 2018, però, l’amministrazione comunale avvia un articolato percorso di ricostruzione normativa, progettuale e amministrativa, che porta a risolvere centinaia di contenziosi, rinnovare i titoli urbanistici e demaniali, redigere un nuovo piano economico-finanziario e approvare un nuovo progetto di completamento. Oggi sono previsti sconti fino al 50% per il riacquisto dei posti barca in questo momento occupati con titoli scaduti.
A tutto questo si aggiunge la positiva conclusione del complesso incameramento delle opere, da parte del demanio dello Stato.
Fonte: Il Sole 24 Ore