
Imprese pronte a chiedere la revisione delle agevolazioni
Il mercato rischia di subire in modo duro il colpo di un nuovo taglio, il secondo nel giro di un anno. Per questo le associazioni di imprese chiederanno al Governo, nelle prossime settimane, un intervento di ritocco che vada a rimodulare il calendario di sforbiciate già impostato dall’ultima manovra sui bonus casa.
La posizione di Ance, FederlegnoArredo e Assoclima
Vanno in questa direzione le parole di Vanessa Pesenti, vicepresidente Ance con delega al settore Economico fiscale e tributario: «Ci preoccupano questi tagli: la riduzione dello scorso anno ha comportato già molti problemi, passare addirittura dal 50 al 36% porterebbe complicazioni ulteriori». La prima criticità è legata al lavoro nero: «Se in passato c’è stata un’azione di contrasto al sommerso – prosegue -, ora è sempre più difficile che percentuali così basse diano una spinta a fare lavori in regola e questo porta conseguenze sulla sicurezza nei cantieri».
Ci sono, poi, i lavori condominiali: «Aliquote diverse sulle parti comuni rendono più difficile trovare un accordo sugli interventi condominiali strutturali. Questo sistema di incentivi, insomma, rende più facile effettuare lavori su singole unità». Infine, c’è il tetto alle detrazioni sopra i 75mila euro di reddito: «Si tratta di un disincentivo – conclude Pesenti – perché questi sono i redditi che avrebbero capienza per utilizzare un gran numero di agevolazioni. Per questo ci auguriamo che arrivi finalmente un ripensamento strutturale delle agevolazioni per la casa».
Claudio Feltrin, presidente di FederlegnoArredo chiede invece la proroga del bonus mobili, in scadenza alla fine del 2025: «È una misura che nel corso degli anni ha dimostrato concretamente la propria efficacia, sia per sostenere il potere d’acquisto delle famiglie, sia per stimolare la domanda interna. Per questo riteniamo fondamentale che il governo consideri il rinnovo anche per il 2026, come parte di una strategia più ampia di rilancio del settore casa. In un contesto internazionale caratterizzato da forti incertezze geopolitiche, che condizionano le esportazioni, è fondamentale adottare misure in grado di rafforzare il mercato interno».
Parla anche Maurizio Marchesini, presidente di Assoclima, associazione dei costruttori di sistemi di climatizzazione che rappresenta anche il mondo delle pompe di calore: «Il taglio ai bonus fiscali non ci sorprende, ma speriamo che la prossima legge di Bilancio rappresenti un’opportunità per riorganizzare gli incentivi in modo coerente con il fatto che le nostre tecnologie, come le pompe di calore e le soluzioni per il miglioramento della qualità dell’aria, possono contribuire al raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione. Non chiediamo una reintroduzione totale della cessione del credito, ma auspichiamo un’attenzione particolare verso le fasce vulnerabili, per le quali è fondamentale attuare meccanismi di supporto straordinari».
Fonte: Il Sole 24 Ore