
Imu e tasse sui rifiuti: in Campania, Lazio e Sicilia record di liti
Dimmi se paghi le tasse locali con regolarità e ti dirò quanto litighi. C’è un filo rosso che lega la scarsa puntualità nei versamenti (e l’inefficienza nella riscossione) con il contenzioso di molti Comuni del Sud e di Roma.
Nei primi cinque mesi del 2025 famiglie e imprese hanno presentato poco più di 16mila ricorsi in primo grado contro i municipi italiani. Proiettando la tendenza su 12 mesi, pausa estiva compresa, si sfiorano i 36mila ricorsi, con un aumento del 3,6% rispetto al 2024. Quasi il 70% delle nuove liti coinvolge i Comuni di tre sole regioni: Campania, Sicilia e Lazio. Ma per capire cosa sta succedendo bisogna andare oltre il dato generale, analizzando le statistiche del ministero dell’Economia, che Il Sole 24 Ore del Lunedì è in grado di anticipare.
Le regioni del Sud e il caso Roma
Campania e Sicilia hanno un volume elevato di ricorsi, ma una tendenza in leggero calo rispetto al 2024. Il Lazio, invece, nei primi mesi dell’anno registra una trend che – se confermato – condurrà a un incremento annuo del 69% delle nuove liti contro i municipi della regione.
È un boom su cui pesa il contenzioso romano sulla Tari, che discende dai 145mila accertamenti inviati da Roma Capitale a fine 2024. Il risultato? A metà maggio 2025 i ricorsi collegati in larga parte alla tassa rifiuti sono stati 4.040, rispetto ai 4.220 di tutto il 2024. Secondo l’assessore al Bilancio di Roma, Silvia Scozzese, «risulta che, per i ricorsi andati in decisione, sia in fase cautelare che di merito, gli esiti sono nella maggior parte favorevoli a Roma Capitale».
Il fenomeno capitolino è così evidente che si riflette anche sul totale di tutti i Comuni. A livello generale, il 2025 – pur in linea con la media degli ultimi nove anni – si è aperto con una diminuzione rispetto al 2024 delle liti in tema di Imu (e vecchia Ici), Tasi, Tosap e Cosap, così come di quelle sugli altri tributi locali minori. Stabile il contenzioso sull’imposta di pubblicità (+0,4%). È cresciuto invece del 34% il contenzioso su Tarsu, Tia, Tari e altri tributi per lo smaltimento dei rifiuti. Un 34% che su base annua “vale” circa 4.500 ricorsi e che corrisponde all’incremento delle liti nei confronti del Campidoglio e degli altri municipi laziali.
Fonte: Il Sole 24 Ore