
In Aula presenti solo metà dei senatori, incidente sfiorato e richiamo per gli onorevoli
Sarà per la voglia di ferie nonostante i decreti leggi in scadenza ad agosto, sarà la stanchezza o solo il caso, ma in Parlamento la settimana si fa più corta e le assenze pericolose. Così al Senato, nella mattinata di giovedì 24 luglio, la maggioranza ha sfiorato il ko per scranni semivuoti. E’ successo su una proroga del codice dello spettacolo. Una legge di delega al governo che allunga dal 18 agosto al 2026 il termine per le norme che riguardano fondazioni lirico-sinfoniche, teatro, musica e danza. Il centrodestra si “salva” per 9 voti in più rispetto alle opposizioni. La legge passa con 56 sì, 47 no e 104 senatori presenti, metà del totale.
L’ira di Ciriani
Un brivido che è riuscito a far infuriare il ministro Luca Ciriani. Subito dopo il voto il titolare dei Rapporti col Parlamento ha chiesto conto al suo partito. Il capogruppo di FdI, Lucio Malan, si è avvicinato ai banchi del governo, replicando al ministro. Lo ha seguito Massimiliano Romeo, presidente dei leghisti. Accesi e ultimativi i toni, scuri i volti. Un mini processo interno, lo descrivono le opposizioni. Alla fine – proprio per le tante assenze “del centrodestra”, denuncia il Pd – a Montecitorio si è deciso di rinviare alla prossima settimana il voto sul decreto Sport.
Il richiamo di La Russa
Che le assenze contino si intuisce anche dal monito del presidente del Senato, Ignazio la Russa. In una lettera inviata ai presidenti delle commissioni parlamentari (tutti di maggioranza) segnala i “ritardi” dei lavori, che dalle commissioni si riflettono sull’aula. E ricorda che “se necessario” possono riunirsi pure il lunedì e venerdì. Insomma, si lavori di più e meglio. Del resto, non dà scampo la foto dell’aula della Camera semideserta lunedì scorso: nella discussione generale mattutina sul decreto fiscale si contavano 3 deputati di Fratelli d’Italia, i due relatori di Forza Italia e nessun leghista.
Occasione persa per l’opposizione
Pochi voti e le opposizioni avrebbero potuto mandare sotto gli avversari. Quindi occasione persa ma anche mezza complicità, soprattutto per il Pd assente al 50% (18 in aula, altrettanti no). Più disciplinati i 5 Stelle: assenti in 8 su 26 e i renziani, 7 presenti su 8. Maglia nera ai meloniani, dimezzati rispetto ai 63 complessivi. Gli assenti sono 31, il numero più alto (ma 15 risultano in missione). Dieci su 20 i forzisti in aula, tra i leghisti le assenze salgono a 18 su 29. Parecchi sminuiscono o puntano il dito contro l’intervento flash della senatrice Susanna Campione di FdI. E’ sua l’ultima dichiarazione prima del voto: per regolamento ha a disposizione 10 minuti, lei conclude in 40 secondi. Troppo pochi per avvertire in tempo i colleghi non in Aula ma comunque presenti a Palazzo Madama, che si sta per votare.
Fonte: Il Sole 24 Ore