
In cammino da nord a sud del Belpaese
Campania. In Cilento tra gli habitat marini e collinari
E’ il secondo più esteso d’Italia con le sue montagne dall’aspetto selvaggio e incontaminato, attraversate solo da vecchie mulattiere e sentieri. Dagli habitat marini a quelli collinari, dagli ecosistemi fluviali a quelli montani, il Parco nazionale del Cilento e Vallo di Diano racchiude una delle comunità vegetali e animali più varie e significative d’Italia. Camminare tra la vegetazione lussureggiante della macchia mediterranea, tra i promontori sul mare dai colori inimmaginabili, tra baie, alte falesie rocciose e le grotte marine dalle forme e nomi fantasiosi equivale a vivere un’esperienza indimenticabile. Proprio nei borghi del Cilento è stato tra l’altro girato il film “Benvenuti al Sud”, dedicato alla memoria di Angelo Vassallo, sindaco del comune di Pollica assassinato dalla criminalità organizzata nel settembre del 2010.
Puglia. Nel Salento ionico tra mare e terra
E’ un cammino che conduce alla scoperta del Salento verace, quello che vive a stretto contatto con la sua terra e il suo mare, conservando ancora la semplicità di un tempo. Il cammino “Ionico Salento” parte dalla barocca Nardò in direzione del Parco naturale di Porto Selvaggio, un paradiso costiero tra i più suggestivi. Si prosegue in direzione sud verso Gallipoli, incontrando un mosaico ambientale tra macchia mediterranea, sentieri retrodunali o che s’incidono tra le aguzze scogliere, e lunghe spiagge costellate da torri di avvistamento cinquecentesche. Da Gallipoli si raggiunge la Marina di Alliste, per risalire poi lungo le serre salentine, elevazioni collinari di modesta altezza, e incontrare piccoli borghi come Felline, Ugento, Acquarica e Presicce, gemma barocca. Discendendo lungo la valle del Canale dei Fani, un tempo luogo dedicato alle divinità, il cammino torna in direzione della costa verso le bianche spiagge della Marina di Pescoluse, conosciute anche come le Maldive del Salento. Infine, San Gregorio, un’insenatura naturale ideale per un ultimo bagno, prima di dirigersi verso Santa Maria di Leuca, punta estrema di Puglia dove la costa ionica incontra quella adriatica e i due mari si ritrovano in un caldo abbraccio.
Puglia. Il Gargano e la Foresta umbra
Considerata il polmone verde della Puglia, la Foresta Umbra, nel cuore del Parco nazionale del Gargano, rappresenta un vero paradiso per gli amanti della natura, con sentieri che si snodano tra alberi secolari e numerosi percorsi adatti al trekking. Il Gargano, che tecnicamente parlando è un promontorio, è così vasto che il suo clima cambia da est a ovest, dalle aride leccete alle faggete umide. In un certo senso è una grande isola tra mare e terra, ma una di quelle isole in cui camminandoci dentro si può fare il giro del mondo. In sette giorni di cammino nel mese di ottobre si può partire da Rodi Garganico per giungere a Monte Sant’Angelo, passando lungo la costa e nell’entroterra del Gargano. Il panorama è estremamente vario e si incontrano uliveti, colline, testimonianze preistoriche, si fanno incontri con le tradizioni popolari, la musica, la fioritura dei colchicum, si scoprono interminabili foreste, gli alberi monumentali, le falesie sul mare, le lunghe spiagge e i trabucchi. E poi ci sono i colori della foresta in autunno e i contrasti delle bianche scogliere sul mare azzurro.
Calabria. In Aspromonte sui sentieri dei viaggiatori dell’Ottocento
Camminare lungo i sentieri dell’Aspromonte, già percorsi dai viaggiatori dell’Ottocento, permette di intraprendere un viaggio tra buona cucina, genuina ospitalità e musiche tradizionali. L’itinerario si concentra nel Parco nazionale dell’Aspromonte, tra il Mar Tirreno e il Mar Jonio, di fronte allo scenario dello stretto di Messina e all’imponente cono vulcanico dell’Etna. Sulle orme del viaggiatore inglese Edward Lear, che nel 1847 percorse a piedi la Calabria accompagnato da una guida e da un asino, si può ripercorrere questa esperienza da paese a paese lungo sentieri nella natura, insieme ad una valida guida. Si attraversano così ambienti unici come le fiumare e i “giardini” di bergamotti, passando per i piccoli borghi di quest’angolo d’Italia dove vive una comunità che parla ancora la lingua di Omero e che conserva usi e tradizioni secolari.
Sicilia. Alle Eolie per esplorare le antiche pratiche orientali
Trascorrere qualche giorno alle isole Eolie, immersi in un percorso che abbraccia gli elementi primordiali con il gesto del cammino, è un’occasione per esplorare anche le basi delle antiche pratiche orientali del Qi Gong e del Tai Ji Quan, che invitano a entrare in contatto con la nostra natura più profonda, in risonanza con la vibrazione sottile della terra, del metallo, del legno, dell’acqua e del fuoco, i cinque elementi che caratterizzano le Eolie. Si tratta di un viaggio che invita alla lentezza, a lasciarsi guidare dai ritmi delle isole, ascoltando il respiro del vento, il canto della lava, il mormorio degli alberi. Con la loro energia primordiale, non sono solo isole da scoprire lungo i loro sentieri, ma rappresentano anche un cammino interiore, che invita a rallentare, ad ascoltare il respiro della terra e a ritrovare, in ogni passo, una parte di noi stessi.
Fonte: Il Sole 24 Ore