In Lombardia scoppia il caso Picchi. Votata la sfiducia alla sottosegretaria Fdi grazie a 19 franchi tiratori del centrodestra
Il Consiglio regionale della Lombardia sfiducia la sottosegretaria a Sport e Giovani, Federica Picchi, esponente di Fratelli d’Italia vicina ad Arianna Meloni, la sorella della premier. Picchi era finita al centro delle polemiche per aver ricondiviso sul suo profilo Instagram delle storie del dipartimento di salute americano guidato da Kennedy Jr sulla correlazione tra l’autismo e il vaccino per l’epatite B. Già nella scorsa seduta le opposizioni avevano provato a sfiduciarla con una mozione di censura che, però, non era stata discussa perché non si era raggiunta la maggioranza assoluta del Consiglio regionale, ossia due terzi dell’Aula che equivalgono a 42 consiglieri, nonostante si fosse già palesato il voto di diversi franchi tiratori.
Il voto segreto
Questa volta è andata diversamente, con la maggioranza che – a voto segreto – ha deciso di dare la ’spallata’ alla sottosegretaria, tra l’altro pochi giorni dopo un altro cambio in giunta sempre interno a FdI, con l’uscita dell’assessora al Turismo Barbara Mazzali e l’arrivo di Debora Massari. Il testo che chiedeva di rimuovere la sottosegretaria, presentato dal capogruppo Pd Pierfrancesco Majorino, è stato approvato con 44 voti favorevoli e 23 contrari, con l’apporto di 19 franchi tiratori nel centrodestra. A nulla è valsa la mediazione di Arianna Meloni, che il 4 novembre – insieme al deputato Giovanni Donzelli – aveva incontrato tutti i consiglieri regionali di FdI con tanto di foto ricondivisa dalla stessa Picchi. Le opposizioni, adesso, chiedono a gran voce al governatore Attilio Fontana di cambiare la sottosegretaria, che, tra l’altro, era subentrata in corsa in giunta al posto di Lara Magoni, eletta alle europee con FdI. “È un no secco alle sorelle Meloni – commenta Majorino – e arriva il giorno successivo la visita non casuale ai consiglieri di Arianna Meloni e Giovanni Donzelli. Sono venuti qui a serrare le file a sostegno di Picchi, evidentemente senza successo. Fontana prenda atto del voto e rimuova Picchi”. Anche il capogruppo del M5s Nicola Di Marco cita gli “importanti sponsor romani calati in Lombardia” con lo scopo di “salvare” Picchi: “È evidente – afferma – che nemmeno il loro intervento è stato sufficiente a coprire le spaccature interne al centrodestra lombardo”.
Gli alleati
La Lega, prima del voto, a parole aveva annunciato la sua contrarietà alla mozione. Forza Italia, sul tema vaccini, ha sempre dimostrato invece una certa sensibilità, come nella battaglia condotta proprio in Lombardia sull’immunizzazione per il virus respiratorio sinciziale dei neonati. Il capogruppo lombardo di FdI, Christian Garavaglia, mette la mano sul fuoco sui voti del suo gruppo, ma non nasconde un po’ di fastidio nei confronti degli alleati: “Prendiamo atto di quanto successo in Aula ma siamo convinti che il nostro gruppo abbia sostenuto la nostra posizione”. Ora “guardiamo avanti e ci confronteremo con il presidente Fontana nelle prossime ore”.
Fonte: Il Sole 24 Ore