
In nome della sostenibilità nuovi servizi al Villaggio Barona a Milano
Nuova vita al parco “Avv. Giuseppe Sala” del Villaggio Barona, il progetto visionario ideato nel 2003 dalla Fondazione Attilio e Teresa Cassoni che si prepara a scrivere un nuovo capitolo della sua storia e del suo rapporto con il quartiere e con la città. Da oltre vent’anni, Villaggio Barona è un avamposto di eccellenza nel panorama del welfare urbano milanese: nato su iniziativa della Fondazione Cassoni, il Villaggio è diventato un modello riconosciuto di rigenerazione urbana e comunitaria, che ospita oltre 30 realtà tra associazioni, cooperative, servizi sanitari e attività commerciali, tutte impegnate in un progetto comune: creare benessere condiviso e sviluppo sostenibile nel quartiere Barona e nella città. Considerato il primo progetto di housing sociale promosso da un privato in Italia, è nato quando il termine “social housing” era ancora appannaggio di pochi architetti del Nord Europa ed è pensato non solo come luogo di residenza, ma come modello di vita comunitaria che coniuga al suo interno residenzialità, servizi, cultura, sport, commercio etico e impresa sociale. Il progetto si estende su più edifici tra via Ettore Ponti, via Zumbini e via privata Cassoni, con una superficie complessiva di circa 30mila metri quadrati, accogliendo centinaia di persone ogni giorno, tra residenti, studenti, anziani, famiglie, persone con fragilità e lavoratori.
I nuovi servizi
Il Villaggio Barona amplia la propria offerta con una nuova area verde multifunzionale che va ad arricchire la sua inclinazione sociale e ambientale, con uno spazio pensato per tutte le generazioni, all’insegna della condivisione e del benessere collettivo. Il nuovo spazio ha previsto anche una nuova area attrezzata per cani; un’area eventi con un grande palco, pensata per concerti, spettacoli e appuntamenti culturali sotto le stelle, pronta a ospitare il poliedrico calendario estivo. Un nuovo cancello su via Italo Svevo collegherà il parco al Giardino Comunitario Milano Green Way, un altro spazio verde con fattoria didattica, curato da Opera in Fiore in collaborazione con il Comune di Milano e dato in gestione alla Fondazione Cassoni. «Quest’opera rappresenta il completamento della visione originaria del Villaggio Baron – ha ricordato Gabriele Rabaiotti, Presidente di Fondazione Cassoni – un luogo che non è solo abitare, ma anche incontrarsi, crescere, curare, lavorare, costruire insieme».
Un lavoro congiunto per la sostenibilità ambientale e inclusione sociale
L’ampliamento dell’aree verdi, nello spirito del Villaggio Barona, è frutto di un lavoro congiunto con i partner di progetto, realtà diverse che si sono messe in gioco per il bene comune. Il Bosco Forestami è stato realizzato grazie alla collaborazione con Forestami che ha permesso la messa a dimora di 116 alberi di medie dimensioni che permettono la creazione di un prato alberato e adornano le nuove aree verdi. Al lavoro ha contribuito anche la cooperativa Opera in Fiore, attore da sempre attivo nel Villaggio Barona, e che vede in questo intervento la naturale evoluzione dei progetti virtuosi messi in opera in questi anni per la sostenibilità ambientale e l’inclusione sociale, generando nuovi posti di lavoro per persone svantaggiate grazie a un’incredibile rete collaborativa tra Forestami, Canon, AfolMet e la Fondazione Cassoni. Con il contributo di Canon Italia è stato possibile creare il nuovo impianto di irrigazione, fondamentale per la crescita e il mantenimento del bosco Forestami negli anni futuri. Infine, per garantire un’attività ludico/sportiva fondamentale per rendere vivo nel tempo il nuovo spazio, la Fondazione BPM ha contribuito alla realizzazione di un campetto polifunzionale per basket e calcetto, destinato a diventare un nuovo punto di riferimento per i giovani (e non solo) del quartiere.
Residenze, centri di accoglienza, spazi culturali e sportivi
Una rete di servizi ad alta densità sociale all’interno del Villaggio convivono con esperienze di grande valore umano e professionale. Si va dalle residenze sociali come Casa Serena (per persone con disagio psichico), Casa Alloggio A77 (per malati di AIDS), e Casa Grace (pensata per anziani autosufficienti o parzialmente autosufficienti, in un’ottica innovativa di housing sociale per la terza età) oltre a 77 alloggi affittati a canone calmierato ai servizi per l’infanzia e la genitorialità, con l’asilo nido Il Giardino e il centro famiglia ASP-GiocoMondo ai progetti di inclusione e lavoro come Officina dell’Abitare, Opera in Fiore, A&I, Graffiti, che offrono percorsi occupazionali per detenuti, migranti, persone con disabilità e giovani NEET (cioè giovani né occupati né inseriti in un percorso di istruzione o formazione). Non mancano centri di accoglienza e cura come il Centro Giovani “Ponti” dell’ASST Santi Paolo e Carlo, Arcobaleno Hub per la disabilità e il centro NAGA HAR per rifugiati e vittime di tortura. Fiore all’occhiello del Villaggio anche alcuni spazi culturali e per il tempo libero: dal Lab Barona – primo “repair café” di Milano, un laboratorio di economia circolare per studenti e famiglie alle sale polifunzionali Casolo e Aletti, passando per attività imprenditoriali di forte impatto sociale, come la cartoleria solidale Milcopy, la libreria Mondadori Bookstore (che organizza incontri letterari ogni mese, con diverse attività ludiche e di lettura pensate anche per i più piccoli tra cui le notti in libreria) e il risto-pub Ribalta Barona, birrificio artigianale che è innanzitutto un progetto culturale e gastronomico ospitato all’interno del pensionato integrato Zumbini 6, gestito dalla cooperativa La Cordata. Ininfe, non mancano luoghi per lo sport: il PalaBarona, palestra polifunzionale del Villaggio Barona, ospita numerose attività e realtà sportive durante tutto l’anno, con corsi di basket e ginnastica artistica pensati per bambini e ragazzi promossi da associazioni come Basket Femminile Milano (BFM) e SGEAM 2003, alle squadre di pallavolo e basket dell’Università IULM. Nell’ambito dell’ampliamento del parco del Villaggio è stato realizzato un nuovo campo sportivo all’aperto, pensato per attività libere dei giovani del quartiere, tornei organizzati ed eventi sportivi stagionali.
Fonte: Il Sole 24 Ore