In Ruanda bis Mondiale per Pogacar dopo una fuga solitaria di 66 km
“Non è vero, ho fatto molta fatica anch’io. Avrei preferito che il gruppetto con Del Toro fosse rimasto ancora un po’. Invece quasi 70 km da solo sono tanti. Mi era venuto anche qualche dubbio. Però ho stretto i denti e sono arrivato fino in fondo” spiega Tadej con laconica semplicità.
Il Re dell’Africa non è tipo da far troppi discorsi. Gli basta vincere, lasciare gli altri a guardare la sua schiena che rapidamente si allontana. Quest’anno Pogacar ha vinto alle Strade Bianche e alla Freccia Vallone; poi Fiandre, Liegi, Delfinato, Tour de France. In più, tanto per lasciare qualcosa agli altri, secondo alla Roubaix e terzo alla Sanremo.
Che dire ancora? Che presto, al prossimo Giro di Lombardia, vincerà anche quello. Lui magari dirà che è un tantino stanco, che la stagione è stata lunga, che comincia ad aver voglia di andare in vacanza. Ma non credetegli, non fate ancora questo errore. Pogacar non solo vuole vincere tutte le corse cui partecipa ma, a soli 27 anni, vuole dimostrare al mondo che lui è perfino più forte di Eddy Merck, il grande totem del ciclismo di ogni tempo con le sue 525 vittorie negli anni Sessanta e Settanta.
Vedremo come andrà questa sua personalissima sfida: al momento Tadej conta 105 successi, tra cui 4 Tour de France e un Giro d’Italia. E nelle classiche 2 Fiandre, 3 Liegi e 4 Giri di Lombardia. Merckx è ancora lontano, però, lo sloveno ha solo 27 anni. Bisognerà vedere per quanto tempo manterrà questa ferrea determinazione a vincere.
Remco Evenepoel, che alla vigilia gli aveva lanciato il guanto di sfida, è arrivato secondo a 1’28” dopo aver subito vari problemi meccanici. In pratica, quando Tadej ha cominciato ad andar forte, Remco ha perso quasi un minuto per cambiare la bicicletta. Un problema che l’ha sicuramente condizionato. Poi il belga si è ripreso, riguadagnando diverse posizioni. Però lasciare più di un minuto a Pogacar è un pedaggio troppo pesante. Sul podio Evenepoel aveva una faccia da penitenza. Si può capirlo perchè dopo aver vinto la crono, avrebbe voluto completare il lavoro conquistando anche il Mondiale su strada.
Fonte: Il Sole 24 Ore