In Trentino arriva il bonus: fino a 1.100 euro se iscrivi il bebè al fondo pensione

In Trentino arriva il bonus: fino a 1.100 euro se iscrivi il bebè al fondo pensione

Un contributo pubblico per cominciare a costruire la pensione di scorta dei ragazzi? L’idea è già una realtà in Friuli Venezia Giulia e in Trentino Alto Adige. Qui, in particolare, un nuovo provvedimento, in via di approvazione definitiva da parte della giunta regionale del Trentino Alto Adige il prossimo mercoledì il 17 settembre, prevede un contributo economico a favore di ogni nuovo nato, adottato o affidato, per incentivare l’apertura di un fondo di previdenza complementare intestato al minore. «La misura guarda al lungo periodo e nasce dalla consapevolezza che, con il passaggio ormai consolidato al sistema contributivo, le pensioni future saranno sensibilmente inferiori rispetto a quelle del passato – sottolinea Carlo Daldoss, assessore regionale alla previdenza del Trentino Alto Adige –. Si tratta di una spinta culturale che coinvolge le famiglie con un intervento di welfare per costruire un futuro ai ragazzi. Una specie di dote che potrà essere anche sfruttata in base ai vari regimi di anticipazione previsti dalla previdenza complementare per portare a termine dei progetti di vita».

Come funziona

Il contributo previsto è pari a 300 euro alla nascita, o all’atto dell’adozione o dell’affidamento, e sarà versato direttamente nella posizione previdenziale del minore una volta che i genitori avranno presentato agli uffici preposti l’attestato di iscrizione del figlio a una forma di previdenza complementare iscritta alla Covip (anche senza che sia stato effettuato alcun versamento) . Per i quattro anni successivi è invece prevista l’erogazione di ulteriori 200 euro all’anno, a condizione che la famiglia versi almeno 100 euro annui nello stesso fondo. Il provvedimento vale anche per i bambini già nati: in via transitoria, il contributo (per un totale potenziale di 1.100 euro di dote) spetterà anche ai minori che al 1° gennaio 2025 non hanno ancora compiuto cinque anni o per i quali non siano ancora trascorsi cinque anni dall’adozione o dall’affidamento. Il contributo viene erogato a tutti i bebè (indipendentemente dall’Isee) a condizione che i genitori siano residenti in Trentino Alto Adige da almeno tre anni.

In Friuli si guarda all’Isee

In Friuli Venezia Giulia esiste una misura simile con fondi che vengono stanziati ogni anno con deliberazione della Giunta che stabilisce l’importo del “contributo alla previdenza complementare”. Per l’anno 2025 è la cifra è di 200 euro per ogni figlio minore per il quale sia stato effettuato nel 2024 un versamento di almeno 300 euro nel fondo di previdenza complementare (iscritto nell’albo Covip). La richiesta di contributo può essere effettuata dai possessori della Carta famiglia istituita dalla Regione Fvg con la legge regionale del 2021 “Disposizioni in materia di politiche della famiglia, di promozione dell’autonomia dei giovani e delle pari opportunità”. Inoltre bisogna avere un Isee in corso di validità con valore inferiore o uguale a 35mila euro. E soprattutto è necessario avere effettuato nell’anno precedente versamenti nel fondo di previdenza complementare intestato ai figli minori per un importo di almeno 300 euro per ciascun figlio. Ora, in attesa che anche la politica nazionale si decida, non resta che plaudire a queste best practice che hanno il pregio, non solo di erogare fondi, ma soprattutto di incentivare le a pensare al futuro dei figli in maniera intelligente e proattiva. I frutti li raccoglieranno i figli delle Regioni più previdenti che spendono in welfare. Non a caso in queste realtà la natalità è più sostenuta anche

grazie alle misure di sostegno della genitorialità.

Fonte: Il Sole 24 Ore