Incidenti, preoccupa ancora la mortalità di pedoni e ciclisti

Incidenti, preoccupa ancora la mortalità di pedoni e ciclisti

Nel 2024 sono state 3030 le vittime della strada, secondo i dati Istat. Molti i decessi tra motociclisti (830), pedoni (470) e ciclisti (185). Da questi dati ieri mattina, a Milano, ha preso le mosse il talk show «Strade pericolose, cresce l’emergenza. Le regole per pedoni, ciclisti e per chi utilizza i monopattini», organizzato da Forum Automotive.

Secondo Pietro Meda, vicepresidente vicario di Automobile club Milano, la situazione del capoluogo lombardo non si spiega con una mancanza di regole, ma con una fatica a rispettarle: «Ognuno fa quello che vuole, ma questo non può accadere». L’evoluzione della mobilità, prosegue Meda, va accompagnata da un approccio culturale che valorizzi il rispetto del Codice della strada: «I rider circolano su mezzi non omologati, ma se togliamo i rider la gente si lamenta che la pizza arriva fredda». Il vero problema, per il vicepresidente, è ideologico: molte persone, di qualsiasi età, si sentono invincibili e credono sia loro diritto comportarsi come desiderano.

Secondo Cesare Galbiati, componente della segreteria nazionale delle autoscuole Unasca, lo spostamento della curva demografica richiede, per gli over 65, nuovi cicli di formazione. Sulla formazione Galbiati torna per chiedere che sia resa obbligatoria anche per condurre veicoli a due ruote.

Lucia Vecere, responsabile Aci per la sicurezza stradale, dà uno spunto di riflessione: «Quello che una volta si insegnava, e forse oggi non si insegna più, è l’attenzione all’altro, la prevenzione del pericolo». Vecere racconta l’utilità dell’approccio ludico: «Alle scuole medie usiamo i visori per mostrare come cambia la vista quando si è sotto effetto dell’alcol».

Fonte: Il Sole 24 Ore