Incriminata Letitia James, la vendetta di Trump sulla procuratrice che l’ha fatto condannare

Incriminata Letitia James, la vendetta di Trump sulla procuratrice che l’ha fatto condannare

È la giustizia di Donald Trump. E assomiglia sempre più a una vendetta. La procuratrice generale di New York, Letitia James – nota per avere fatto condannare l’attuale presidente a pagare una multa da quasi mezzo miliardo di dollari per frode finanziaria – è stata incriminata, ieri in Virginia, per una vicenda legata alla richiesta di un mutuo per acquistare una casa. La scorsa settimana una giuria popolare, sempre in Virginia, aveva incriminato per «avere diffuso informazioni sensibili» l’ex direttore dell’Fbi James Comey che aveva indagato sul coinvolgimento di Trump nel Russiagate, lo scandalo sulle ingerenze della Russia nelle elezioni politiche poi vinte dal tycoon nel 2016.

Dopo Comey e James, su pressione della Casa Bianca, il ministero della Giustizia e la procura, appena “riorganizzata” dall’amministrazione repubblicana in Virginia, sarebbero già pronti ad avviare azioni legali anche contro l’ex senatore democratico Adam Schiff, protagonista del primo impeachment contro Trump nel 2020, e John Bolton, ex consigliere di Trump caduto in disgrazia per le sue posizioni molto critiche. Ma indagini sono in corso anche contro Jack Smith, procuratore speciale che ha accusato Trump per le interferenze elettorali del 2020 culminate con l’assalto al Congresso; contro Lisa Cook, membro scomodo del board della Fed; contro George Soros e Reid Hoffman, finanziatori dei Dem per avere organizzato «campagne di violenza politica e terrorismo».

Sono loro i nemici e i bersagli della vendetta di Trump che nega e attacca, come da manuale. «Non c’è una lista, ma – ha affermato – penso che ne avremo altri. Sono corrotti, sono corrotti estremisti di sinistra». Mentre Comey ha già affrontato l’udienza preliminare, James – che si dichiara innocente – dovrà presentarsi ai giudici il 24 ottobre. Rischia di andare a processo per frode bancaria e false dichiarazioni rilasciate alla banca, grazie alle quali – questo sostiene l’accusa – avrebbe ottenuto un tasso di interesse agevolato, con un risparmio di circa 19mila euro, nell’acquisto di una casa per 138mila dollari a Norfolk.

«Se il dipartimento di Giustizia portasse avanti casi come questo regolarmente, molti americani finirebbero nei guai con cause penali», ha spiegato Rizwan Qureshi, ex procuratore federale.

Fonte: Il Sole 24 Ore