Indagine di Pesaro, 24 avvisi garanzia per corruzione

Indagine di Pesaro, 24 avvisi garanzia per corruzione

 

Sono in tutto 24 gli avvisi di garanzia per l’ipotesi di corruzione nell’inchiesta su una serie di affidamenti del Comune di Pesaro, avvenuti tra il 2014 e il 2019, che vede indagato in veste di allora sindaco, anche Matteo Ricci, europarlamentare Pd e candidato del campo largo di centrosinistra a presidente della Regione Marche. Nell’inchiesta della Procura di Pesaro, eseguita da polizia e guardia di finanza, gli indagati potrebbero essere sentiti entro la fine di luglio.

L’ipotesi corruttiva

I magistrati della procura pesarese, che hanno recapitato gli avvisi dopo l’arrivo della relazione conclusiva degli investigatori, contestano ai destinatari, tra ex funzionari comunali, rappresentanti di partecipate e altre persone, l’ipotesi corruttiva: per l’ex sindaco, secondo i pm, sarebbe stata finalizzata a ottenere una sorta di ritorno d’immagine personale come politico e amministratore oltre che utilità patrimoniali contestate a favore di altri indagati. Secondo l’accusa, vi sarebbe stato in sostanza un sistema che legava l’amministrazione pesarese ad alcune associazioni, tra cui Opera Maestra e Stella Polare, le quali avrebbero ottenuto negli anni affidi diretti, dunque senza bandi di gara, per interventi di vario tipo (dal murales per la Segre al cascone per Valentino Rossi fino a feste o altri eventi) per oltre 500mila euro.

Ricci: «sereno» ed «estraneo ai fatti»

Per l’accusa, le procedure messe in atto per questi interventi avrebbero aggirato gli obblighi di legge, con anche un contorno di sponsorizzazioni opache, sfociando in corruzione per utilità di vario tipo. È stato lo stesso Ricci, ieri in un video, ad annunciare l’avviso di garanzia che gli era stato recapitato: si è detto «sereno» ma «molto amareggiato e arrabbiato» per la tempistica della notifica, oltre che «del tutto estraneo» alle contestazioni.

Fonte: Il Sole 24 Ore