India, stop al big trader Jane Street: «Manipola il mercato dei derivati»

India, stop al big trader Jane Street: «Manipola il mercato dei derivati»

I documenti resi pubblici dalla Sebi si concentrano su 18 episodi, il più clamoroso dei quali risale al 17 gennaio del 2024 e ha fruttato a Jane Street una plusvalenza di 86 milioni di dollari. Secondo la ricostruzione dei regolatori indiani, nelle prime due ore e mezza di una seduta che si era aperta con il sotto-indice bancario Banknifty in calo, i trader di Jane Street hanno aggressivamente acquistato sul mercato dei futures e a pronti i titoli sottostanti, facendo risalire le quotazioni e attirando frotte di investitori retail.

Contemporaneamente, avrebbero “scommesso” su una flessione dell’indice, facendo incetta di opzioni Put (che danno diritto di vendere un titolo a un certo prezzo anche quando il suo valore di mercato è più basso) che con l’indice in salita diventavano sempre più a buon mercato, fino a creare una posizione 7,3 volte più grande di quella bullish in cash e futures.

A quel punto avrebbero dato il via alle vendite, liberandosi dei titoli comprati nella prima parte della seduta, facendo crollare l’indice Banknifty e accumulando sì delle perdite, ma molto inferiori ai guadagni garantiti dalla contestuale impennata di valore delle opzioni Put, in parte esercitate e in parte cedute a un prezzo superiore a quello d’acquisto.

Secondo la Sebi, i modelli di trading utilizzati da Jane Street costituirebbero una «manipolazione grave dei prezzi dei titoli e degli indici di riferimento per ottenere guadagni illeciti, a danno di diverse centinaia di migliaia di piccoli investitori». Le autorità indiane avevano già intimato a Jane Street di evitare tali pratiche a gennaio. L’indagine avrebbe rilevato invece che la strategia sotto accusa sarebbe stata utilizzata ancora nel mese di maggio.

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Fonte: Il Sole 24 Ore