Indice del clima 2025: Bari di nuovo in testa alla classifica

Indice del clima 2025: Bari di nuovo in testa alla classifica

Qualità della vita 2025

Bari regina con il clima migliore, bene le condizioni climatiche nelle città del Mezzogiorno e nelle zone costiere. Caserta, Terni e Asti sul fondo


Temperatura, differenza 2024/2010 in °C

28 aprile 2025

di Marta Casadei e Michela Finizio
Bari si conferma in cima alla classifica dell’Indice del clima del Sole 24 Ore.

La graduatoria racconta quali sono le città con il clima migliore, in grado cioè di offrire un maggiore benessere a chi vive sul territorio.

Al risultato contribuiscono 15 indicatori meteo elaborati dall’ufficio studi del Sole 24 Ore a partire dai dati di 3bmeteo, aggiornati al decennio 2014-2024.

Gli indicatori

I 15 parametri rilevano altrettante condizioni meteorologiche nel periodo 2014-2024. Le prime e le ultime classificate per ciascun indicatore.

Misurare il comfort climatico

L’Indice del clima è stato pubblicato per la prima volta nel 2019 e rappresenta una elaborazione originale della redazione del Sole 24 Ore su dati forniti da 3bmeteo e riferiti ad oltre un decennio di performance climatiche rilevate sulla Penisola: il team di meteorologi della società del gruppo Meteosolutions ha collaborato all’ideazione e alla validazione dei 15 indicatori presi in esame che, insieme e tutti pesati allo stesso modo, contribuiscono alla definizione della classifica finale.

Gli ultimi due, in particolare, riflettono due cambiamenti in corso: da un lato il “piove meno, ma più forte” emerge dal parametro dei millimetri di pioggia accumulata sul territorio in media per ciascun giorno piovoso dell’anno, in particolare nella stagione estiva (come emerge dai trend in alto); dall’altro lato, la minore circolazione dell’aria, a causa di anticicloni più duraturi che attraversano il paese, viene misurata dai giorni annui di aria stagnante (con piogge inferiori a 1 millimetro giornaliero, vento medio sotto i 5 km/h e nebbia assente).

In questi ultimi giorni “l’assenza di acqua o vento” nell’aria rende più difficile la dispersione degli inquinanti nell’atmosfera. Pertanto si tratta di un indicatore in grado di influenzare in modo diretto la salubrità dell’aria.

Infine i giorni di pioggia sono stati sostitutivi dall’indice relativo ai giorni consecutivi senza pioggia, in modo da poter considerare – in modo negativo – i periodi siccitosi che hanno gravemente colpito il nostro Paese, in particolare il Mezzogiorno, negli ultimi anni. In questo caso il dato è espresso in percentuale: l’indice misura la lunghezza della sequenza più lunga di giorni senza pioggia rispetto al totale dei giorni siccitosi analizzati.

La classifica 2025

Il capoluogo pugliese si piazza sul primo gradino del podio, dove era salito già l’anno scorso, seguito da due territori della costa Adriatica: la vicina Barletta Andria Trani, al secondo posto (i dati sono riferiti alla performance media dei tre capoluoghi), e Pescara al terzo posto.

Tre città del Mezzogiorno occupano il podio della classifica. Il Sud, in generale, regna sulla top 10, dove figurano anche Enna (prima classificata nell’indice di calore), Chieti e Catanzaro.

Tra i primi dieci figurano quasi tutti territori costieri, ma ci sono solo tre capoluoghi di provincia del Centro (Livorno, Pesaro Urbino e Ancona) e uno del Nord, Trieste.

Quest’ultima ha debuttato tra le prime dieci grazie alla leadership nell’indicatore sulla brezza estiva, mentre è ultima (e questa non è una sorpresa) per raffiche di vento.

Non figura nella top 10 invece Imperia, risultata vincente nella prima edizione dell’Indice del clima pubblicata nel 2019: è scivolata al 17° posto forse a causa dell’introduzione di nuovi indicatori come i parametri negativi dei giorni consecutivi senza pioggia e delle notti tropicali.

In chiusura di classifica c’è Caserta, preceduta da Terni, dalle province del Nord-ovest (Asti e Alessandria) e dall’Emilia Piacenza, Cremona, Parma e Reggio Emilia.

Le grandi città sono divise in due grandi gruppi: entro le prime 50 posizioni sono piazzate Venezia (15° posto), Cagliari (26ª), Napoli (28ª), Genova (33ª) e Roma (47ª).

Le altre, invece, sono posizionate nella seconda metà bassa della classifica: Bologna, Milano e Firenze sono concentrate, rispettivamente, al 74°, 77° e 78° posto.

I fenomeni climatici estremi

L’andamento degli eventi estremi: media mobile triennale dei valori rilevati per macro-area geografica, con differenza del valore 2024-2010

I primati meteo

Stringendo il focus sui primati legati ai singoli parametri meteo, Agrigento è prima con una media di 9,2 ore di sole al giorno, contro le 6,7 di Belluno, agli antipodi nella classifica sul soleggiamento.

La città veneta è anche ultima con il maggior numero di giorni freddi (20,5 all’anno, in media, nel decennio esaminato) e per umidità relativa, intesa come giorni fuori dal comfort climatico (sotto il 30% oppure oltre il 70% di umidità): sono ben 260 su 365.

Belluno vanta però anche il minor numero di notti tropicali (uno dei nuovi indicatori), durante le quali – tra mezzanotte e le sei – si rileva una temperatura superiore ai 20 gradi: solo 14,3 contro le oltre 137 di Palermo.

Venezia, invece, è prima con meno picchi di caldo estremo (temperatura uguale o superiore a 35 gradi), pari a 0,4; a Terni, invece, questo indice schizza a 45,5 giorni, il valore più alto in Italia.

Le aree interne risultano penalizzate nell’escursione termica (qui Terni è penultima, davanti a Rieti) dove invece primeggiano le località di mare.

Lo stesso vale per la brezza estiva e la circolazione dell’aria. Quest’ultimo indicatore, anch’esso novità di quest’anno, vede in testa Ancona e Torino sul fondo, con una maggiore persistenza di aria stagnante.

Le temperature mensili, città per città

La differenza delle temperature medie giornaliere di ogni mese dal 2013 al 2024 calcolate rispetto alla media delle temperature rilevate tra il 2008 e il 2012, in °C

Fonte: Il Sole 24 Ore