Influenza, il monito degli esperti: vaccini indispensabili per gli anziani e per la tenuta degli ospedali

Influenza, il monito degli esperti: vaccini indispensabili per gli anziani e per la tenuta degli ospedali

Questo monitoraggio descrive i casi più gravi e i relativi decessi associati all’influenza, in particolare quelli intercettati dagli ospedali, ed è una delle fonti su cui si basano le stime dell’impatto della stagione influenzale sulla popolazione, attraverso cui si arriva ad attribuire mediamente 8mila decessi per influenza e le sue complicanze ogni anno in Italia.

«Questi dati, quando siamo ormai vicini all’autunno e all’inizio della stagione in cui aumentano le infezioni respiratorie – afferma Anna Teresa Palamara, che dirige il dipartimento di Malattie Infettive dell’Iss – confermano che l’influenza, soprattutto in persone fragili per diverse condizioni concomitanti, può portare a conseguenze gravi. Raccomandiamo pertanto di vaccinarsi, secondo le indicazioni del ministero della Salute, per ridurre i rischi soprattutto in queste persone».

La regione in cui l’anno passato si è verificata l’incidenza più alta di Sari è la Val D’Aosta (40,7 per milione di abitanti), seguita dalla provincia di Bolzano (26,3), Toscana e provincia di Trento. La più bassa in Campania (0,7), Sicilia (1,5) e Sardegna (1,9). L’identikit dei più colpiti: tra i 60 e i 79 anni; per lo più uomini e la maggior parte dei casi gravi presentava una o più malattie concomitanti, con una prevalenza di patologie cardiovascolari.

L’allerta dei Pronto soccorso

Al di là del trend dei casi gravi di stagione in stagione, l’influenza può picchiare molto duro sulla popolazione anziana e sui fragili. E può mettere in ginocchio il sistema di assistenza a partire dagli studi dei medici di famiglia e dai Pronto soccorso, prima porta d’accesso dell’ospedale. A ricordarlo, dati australiani alla mano secondo cui nell’altro emisfero per influenza si è già registrato un +50% di ospedalizzazioni, sono i vertici della Società italiana di medicina di emergenza-urgenza. Secondo il presidente Alessandro Riccardi, «la combinazione dei due dati – caratteristiche della prossima influenza e stato vaccinale della popolazione – fa prevedere che l’imminente “emergenza inverno” potrebbe essere la peggiore degli ultimi vent’anni e si verificherà in una condizione di generale difficoltà del Servizio sanitario nazionale che non ha bisogno di nuove descrizioni. Specifico però – precisa – che il termine “emergenza” per questa tipologia di eventi è sempre stato contestato dalla nostra società scientifica in quanto sono del tutto prevedibili». Per il past president Fabio De Iaco si prospetta un “film già visto” ma questa volta la trama potrebbe essere più drammatica: «Sappiamo già che tra qualche mese racconteremo di ambulanze in fila davanti a Pronto soccorso sempre più sovraffollati, di professionisti in affanno, di ospedali insufficienti rispetto alle esigenze. Succede tutti gli anni, ma la prossima stagione influenzale rischia di segnare primati finora inediti. Di fronte a questo rischio l’unica strada percorribile è quella della vaccinazione».

Vaccinazione «capillare»

Anche i medici di Pronto soccorso lanciano quindi l’allarme sul grave rischio per la salute pubblica dei prossimi mesi, sul quale chiede che si intervenga preventivamente con la massima decisione e urgenza.

Fonte: Il Sole 24 Ore