Innovare e gestire il cambiamento: le sfide del nuovo ceo di Phillips Martin Wilson

Innovare e gestire il cambiamento: le sfide del nuovo ceo di Phillips Martin Wilson

Con l’avvio della settimana dell’arte a Londra inizia un periodo cruciale per il mercato, che culmina con le aste a New York a metà novembre. Per Martin Wilson rappresenta anche il traguardo del primo anno alla guida della casa d’aste Phillips, posizione raggiunta a fine 2024 dopo una lunga carriera alla guida dei servizi legali di Phillips e in precedenza Christie’s. Abbiamo colto l’occasione della presentazione delle opere in asta il 16 e 18 ottobre presso la prestigiosa sede a Mayfair per fare il punto sul mercato e sul futuro della casa d’aste.

Come vede il ruolo delle case d’asta e di Phillips, in particolare, in questo periodo di incertezza e volatilità?

Grazie agli oltre 30 anni di esperienza nel settore, so bene che i cicli di espansione e contrazione del mercato sono fisiologici ed inevitabili. Il mercato è destinato a crescere nuovamente ma in forme diverse rispetto al ciclo precedente. Mi interessa indirizzare la nostra attenzione sulla vera sfida del presente e del futuro prossimo: gestire il cambiamento generazionale fra il collezionismo come sperimentato sinora e quello delle nuove leve, che si sono affacciate al mercato nell’ultimo decennio e lo faranno sempre di più alla loro maniera, necessariamente diversa dal passato. Phillips è un brand forte e ben posizionato per parlare a entrambe le generazioni, dai collezionisti maturi di fascia alta ai neofiti che si affacciano per la prima volta, grazie anche al trasferimento di ricchezza fra generazioni già in corso e destinato a caratterizzare i prossimi anni. Bisogna poter garantire un’esperienza di acquisto unica, assecondando il cambiamento del gusto che si riflette soprattutto nel contemporaneo. Per così dire, Phillips cavalca due cavalli, e gli artisti contemporanei viventi sono un elemento chiave dell’offerta, come testimoniato anche dai cataloghi in vendita questa settimana a Londra. Questi cambiamenti si riflettono anche nel mix fra opere milionarie e lotti di valore più accessibile come fotografia ed opere in edizioni, a cui si associano numeri più ampi. La sfida per le case d’asta, tendenzialmente molto legate alle modalità tradizionali di transazione, sta nell’innovarle per mantenere la più alta e divertente qualità dell’esperienza di acquisto e di vendita. Phillips vuole essere alla frontiera di questa innovazione, rimanendo fedele alle aste dal vivo, sempre eccitanti, e accrescendo la presenza digitale rendendola sempre più ricca in termini di esperienza per i clienti. Per noi questo è un momento di grande opportunità, grazie al posizionamento del brand particolarmente vicino alle nuove generazioni e alla sua capacità di adattarsi alle nuove esigenze del mercato. Vogliamo differenziarci ancor di più rispetto alla competizione.

A proposito di innovazione, può spiegare il suo nuovo sistema di offerte anticipate? Che risultati ha portato in questa fase sperimentale?

Fonte: Il Sole 24 Ore