Inps, in arrivo il nuovo portale dedicato alla famiglia
L’Inps si appresta a lanciare un nuovo portale dedicato ai servizi per la famiglia. Lo ha annunciato il presidente dell’istituto Giuseppe Fava. «Per semplificare la vita delle famiglie stiamo per lanciare il Portale della Famiglia e della Genitorialità, un unico spazio digitale che raccoglierà servizi, informazioni e opportunità pensate per le mamme, per i papà e per chi ogni giorno costruisce il futuro del Paese» ha spiegato Fava intervenendo a Elle Active, il Forum delle Donne Attive, che si conclude domenica 9 novembre all’Università Cattolica di Milano.
Il portale
Nel portale web, che dovrebbe essere disponibile entro fine mese, sarà possibile accedere alle procedure di domanda per accedere a tutti i bonus e sostegni, dall’assegno unico al congedo parentale
Digitallizzazione e IA
Commentando il suo primo anno di mandato, Fava ha spiegato di aver «puntato su digitalizzazione, su intelligenza artificiale, che non ’ruba’ posti di lavoro, ma li valorizza, sulla rete con l’obiettivo di personalizzare tutte le centinaia di servizi che abbiamo lungo tutto l’arco di vita».
L’app giovani
Per fare qualche esempio, «l’app giovani ha superato i 7 milioni di utenti, tutti accessi under 35 – ha spiegato ancora -. C’è poi un servizio a favore delle donne il reddito di libertà», una «indennità a favore delle donne che hanno subito violenza. L’abbiamo migliorato, passando da 400 a 500 euro e l’abbiamo arricchita di un servizio psicologico, per aiutare queste persone a reinserirsi nella società».
Alla domanda se i giovani avranno mai una pensione Fava ha risposto che «il bilancio del 2024 dell’Inps si chiude con un saldo positivo di 15 miliardi, ma il dato migliore è un incremento contributivo del 5,5%, questo perché i giovani stanno rispondendo bene, perché abbiamo introdotto strumenti concreti – ha concluso -. Abbiamo cercato di tutelate tutti i nostri ragazzi, anche all’estero. I giovani avranno la pensione certamente. Ma a loro dico anche, guardate ora il vostro estratto conto contributivo, non aspettate i 60 anni».
Fonte: Il Sole 24 Ore