Insegna Generali, il quartiere Citylife si prepara alla riapertura, ma la procura lavora all’inchiesta per fascicolo colposo

Insegna Generali, il quartiere Citylife si prepara alla riapertura, ma la procura lavora all’inchiesta per fascicolo colposo

Tra le possibili cause del collasso dell’insegna di Generali sulla Torre Hadid, nel prestigioso quartiere di Citylife a Milano, c’è il caldo intenso di questi giorni, che avrebbe compromesso la struttura interna di uno dei tiranti. Tuttavia potrebbero esserci anche possibili negligenze alla base della scelta dei materiali.

La relazione dei Vigili del fuoco di Milano potrebbe chiarirlo a breve. Da un sopralluogo aereo effettuato con dei droni, secondo indiscrezioni, la grande struttura in acciaio era dotata anche di sensori di sicurezza e ancora deve essere chiarito se nei giorni scorsi avesse segnalato qualcosa di anomalo. È poco probabile infatti che normali fenomeni meteorologici come venti o temperature estreme possano aver causato di per sé un cedimento, dato che questi fattori sono in genere ampiamente previsti in fase di progettazione.

Su questo genere di problematiche si è lasciato andare a qualche dichiarazione l’architetto Mario Cucinella che, a Milano, ha firmato la Torre Unipol di Porta Nuova. Secondo lui invece i cambiamenti climatici sulla progettazione di un grattacielo «incidono molto. Per le nuove costruzioni è indispensabile tenerne conto. Le temperature diventano un criterio importante per disegnare gli edifici. Così come lo sono la velocità del vento o le norme di sicurezza e antincendio. L’insegna sulla Torre Unipol «non è progettata da me. Anche Zaha Hadid non aveva previsto quella di Generali. Questi sono edifici riconoscibili anche senza scritte e noi vorremmo evitarle, ma gli uffici marketing la pensano diversamente».

Ci sarà dunque da ricostruire chi abbia progettato, appaltato e concretamente costruito le insegne.

Fonte: Il Sole 24 Ore