
Insegna Generali, il quartiere Citylife si prepara alla riapertura, ma la procura lavora all’inchiesta per fascicolo colposo
Tra le possibili cause del collasso dell’insegna di Generali sulla Torre Hadid, nel prestigioso quartiere di Citylife a Milano, c’è il caldo intenso di questi giorni, che avrebbe compromesso la struttura interna di uno dei tiranti. Tuttavia potrebbero esserci anche possibili negligenze alla base della scelta dei materiali.
La relazione dei Vigili del fuoco di Milano potrebbe chiarirlo a breve. Da un sopralluogo aereo effettuato con dei droni, secondo indiscrezioni, la grande struttura in acciaio era dotata anche di sensori di sicurezza e ancora deve essere chiarito se nei giorni scorsi avesse segnalato qualcosa di anomalo. È poco probabile infatti che normali fenomeni meteorologici come venti o temperature estreme possano aver causato di per sé un cedimento, dato che questi fattori sono in genere ampiamente previsti in fase di progettazione.
Su questo genere di problematiche si è lasciato andare a qualche dichiarazione l’architetto Mario Cucinella che, a Milano, ha firmato la Torre Unipol di Porta Nuova. Secondo lui invece i cambiamenti climatici sulla progettazione di un grattacielo «incidono molto. Per le nuove costruzioni è indispensabile tenerne conto. Le temperature diventano un criterio importante per disegnare gli edifici. Così come lo sono la velocità del vento o le norme di sicurezza e antincendio. L’insegna sulla Torre Unipol «non è progettata da me. Anche Zaha Hadid non aveva previsto quella di Generali. Questi sono edifici riconoscibili anche senza scritte e noi vorremmo evitarle, ma gli uffici marketing la pensano diversamente».
Ci sarà dunque da ricostruire chi abbia progettato, appaltato e concretamente costruito le insegne.
Quella crollata si trova sulla facciata est dell’edificio Hadid, alta 44 piani, per 177 metri di altezza, accanto alle torri delle altre archistar Arata Isozaki e Daniel Libeskind. Secondo una prima ricostruzione, dato che il cedimento ha provocato un forte boato, ci sarebbe stata stata la rottura di uno dei tiranti d’acciaio, forse dovuta alla fusione del materiale per alte temperature. Il fascicolo della pm Francesca Celle per crollo colposo, che verrà aperto da oggi, cercherà di chiarirlo.
Fonte: Il Sole 24 Ore