Intel, offensiva di Trump contro il ceo: «Dimissioni immediate»

Intel, offensiva di Trump contro il ceo: «Dimissioni immediate»

Donald Trump chiede la testa dell’amministratore delegato di Intel, Lip-Bu Tan, accusandolo di pericolosi legami con la Cina che potrebbero danneggiare la sicurezza nazionale.

Il Presidente, in un nuovo gesto con rari precedenti di diretta pressione sulla Corporate America, ha definito il top executive, in carica solo da marzo, come preda di «molti conflitti>. Ha aggiunto: «Non ci sono altre soluzioni a questo problema» se non le «immediate dimissioni». L’intervento della Casa Bianca ha premuto sul titolo Intel in Borsa, dove è sceso di quasi il 3 per cento. L’azienda non ha subito risposto alle critiche di Trump, affidate a Truth Social.

Trump ha fatto eco ad un attacco sferrato a Tan da un influente senatore repubblicano, Tom Cotton dell’Arkansas, che aveva di recente scritto al board dell’iconico colosso tech americano da tempo già in difficoltà. Una missiva nella quale denunciava passati rapporti d’affari di Tan con società di Pechino e un recente caso penale contro un’azienda di Silicon Valley da lui a lungo guidata, la Cadence Design Systems. Intel aveva replicato a Cotton definendo del tutto infondati i sospetti.

Il 64enne Tan, cittadino americano nato in Malesia, con studi a Singapore a al Mit, durante la sua carriera è stato un venture capitalist, tuttora è presidente della Walden International di San Francisco. Tra le sue scommesse, quelle su gruppi tecnologici cinesi, alcuni da quanto emerso risultati legati all’apparato militare di Pechino. Nei semiconduttori dal 2009 al 2021 ha capitanato la Cadence, storico pioniere nel software e hardware utilizzato per la produzione di chip. Ma anche reduce da una multa di 140 milioni per violazioni di norme sull’export, in particolare per la vendita di prodotti alla National University of Defense Technology cinese.

Fonte: Il Sole 24 Ore