Intelligenza artificiale: Amd sfida Nvidia ma soffre il nodo Cina

Intelligenza artificiale: Amd sfida Nvidia ma soffre il nodo Cina

I conti trimestrali

La cautela, a ben vedere, è conseguenza degli stessi numeri di conto economico i quali – in scia allo stesso impatto del fattore Cina -non hanno comunque soddisfatto il mercato. I ricavi, nell’ultimo quarter, sono risultati di 7,69 miliardi di dollari (+31,7% anno su anno). Un valore superiore alle stime di consensus. L’utile per azione diluito non GAAP è risultato, invece, di 0,48 dollari. Vale a dire un dato inferiore alle attese di mercato. L’outlook sul terzo trimestre, dal canto suo, ha indicato un giro d’affari di 8,7 miliardi (+/- 300 milioni) e il non GAAP Gross margin intorno al 54%. Il tutto considerando di non avere alcun ricavo dall’export del chip MI308 verso Pechino. Il mix di numeri – per l’appunto – non è stato gradito dagli investitori che, nella seduta successiva alla pubblicazione della trimestrale, hanno fatto calare il titolo del 6,4%.

Fin qui alcune considerazioni su Cina e conto economico. Quale, però, la strategia della società sul fronte più prettamente industriale? Per rispondere alla domanda è, dapprima, utile ricordare l’oggetto sociale del gruppo. AMD divide l’attività in tre aree: Data center, Client & Gaming e le soluzioni Embedded. Quest’ultime comprendono, ad esempio, Gpu o Cpu combinate con software in modo da eseguire un’operazione specifica. Spesso sono inserite in un sistema più grande di cui controllano una singola funzione. Appannaggio della divisione videogiochi e client, invece, ci sono, da un lato, le tecnologie per i videogame; e, dall’altro, le soluzioni utilizzate, tra le altre cose, nei Pc. Infine: i Data center. Qua sono ricondotte le vendite di Cpu, Gpu o SoC studiati per funzionare nei grandi centri dati.

La strategia

Ebbene: la strategia di Amd, in linea di massima, è proporre sempre più soluzioni integrate. Un approccio il quale, da una parte, consente di realizzare maggiori ricavi su di un’unica offerta commerciale; e, dall’altra, aumenta la relazione con il cliente (che spesso è anche co-sviluppatore della tecnologia). Ciò detto l’integrazione, nella divisione dei Pc, è parzialmente già concretizzata. Il cuore della proposta sono i cosiddetti chip Ryzen (arrivati alla generazioni 8000) e la famiglia Ryzen AI 300. Si tratta di soluzioni che combinano tre componenti fondamentali: la Cpu, la quale gestisce le istruzioni generali, la Gpu che realizza ed accelera i calcolo complesso e, infine, la Npu. Questa è un’unità neurale dedicata all’elaborazione dell’Ia in locale. Vale a dire: le operazioni che si basano sulla medesima Ia non hanno bisogno del cloud. Dal prossimo anno, poi, ci sarà la maggiore spinta sui Pc Artificial intelligence (Ai) integrati, soprattutto nei portatili.

Riguardo, invece, al Gaming? Qui AMD persegue una doppia via. Da un lato sussistono le schede grafiche Radeon, pensate per i giocatori che vogliono il massimo delle prestazioni e che vengono spesso abbinate ai processori Ryzen in Pc fissi e portatili potenti. Dall’altro c’è il business dei chip su misura: il gruppo realizza i processori che stanno dentro le principali console, come PlayStation e Xbox, garantendosi così contratti stabili e di lungo periodo.

Una visibilità sui ricavi che contraddistingue la stessa divisione embedded, dove – tra le altre cose- vengono proposti i chip provenienti dall’acquisizione di Xilinx. Infine: i centri dati. Su questo fronte il gruppo vuole fornire, insieme, la Cpu Epyc e la Gpu Instinct. Ad esse può, se necessario, essere aggiunta la stessa Dpu. In un simile contesto viene creato unico sistema, il quale costituisce un super computer supportato dall’Ia. Peraltro Amd potrà fornire altre soluzioni: ad esempio per la memoria e i collegamenti di rete.

Fonte: Il Sole 24 Ore