Intelligenza artificiale contro il rischio di evasione fiscale

Intelligenza artificiale sempre più a supporto del Fisco nel contrasto all’evasione. Ma con la massima attenzione al rispetto della Privacy.
L’attuazione della delega fiscale (con l’articolo 2 del decreto Accertamento: il Dlgs 13/2024) ridisegna lo scenario entro cui l’analisi del rischio fiscale sarà declinata nei prossimi anni. Con un ricorso crescente all’intelligenza artificiale e degli altri software e hardware messi a disposizione dalle nuove tecnologie.
La direttrice di fondo è quella di aggiungere all’analisi basata sul confronto dei dati già disponibili (ad esempio incroci tra fatture elettroniche e dichiarazioni presentate), anche quella probabilistica che va alla ricerca di comportamenti fiscalmente pericolosi. Una direttrice che riguarderà tutte le componenti dell’amministrazione finanziaria.
Anche perché ormai la sfida si gioca tutta sulla capacità di saper leggere, interpretare e utilizzare la grande mole di dati che affluiscono ogni anno all’Anagrafe tributaria.

Processate 6,5 milioni di fatture

Tanto per avere un’idea, i sistemi delle Entrate, gestiti dal partner tecnologico Sogei, hanno processato ogni giorno nel 2023 quasi 6,5 milioni di fatture elettroniche tra operatori privati. La valorizzazione del patrimonio, in ottica di miglioramento delle performance, è un tema che, come un filo rosso, emerge in tutta la nuova convenzione tra ministero dell’Economia e agenzia delle Entrate.
Le indicazioni per il triennio 2024-2026 puntano, infatti, ad aumentare l’integrazione tra le banche dati fiscali e immobiliari e l’interoperabilità dell’Agenzia con gli attori esterni, «anche attraverso l’acquisizione di strumenti tecnologici sempre più potenti e aggiornati, abilitanti all’analisi avanzata dei dati e all’intelligenza artificiale».
Questo potrà aiutare l’Agenzia a impiegare le nuove soluzioni tecnologiche sia nell’analisi del rischio sia nella semplificazione del rischio «nel rispetto della normativa relativa alla protezione dei dati».
Lo sforzo va, quindi, nella direzione di ottimizzare le informazioni disponibili. Già ora, Sogei – come illustrato dall’ad Cristiano Cannarsa, in audizione presso la commissione parlamentare di vigilanza sull’Anagrafe tributaria – ha già sviluppato soluzioni per l’analisi avanza dei dati.

L’applicativo “Tax net Va”

È il caso, ad esempio, dell’applicativo “Tax net Va”, che integra diverse banche dati disponibili e consente di visualizzare schemi sospetti o fraudolenti, attraverso una rappresentazione della rete attraverso un database a grafo. Con un raggio d’azione già ora molto articolato perché consente di lavorare sia in termini del rischio sui soggetti presenti nelle banche dati negli ultimi 5 periodi d’imposta, sia in chiave antifrode, con un faro puntato sugli scambi tra soggetti per il contrasto all’evasione Iva, sia ancora in prospettiva di audit con un focus sui professionisti che entrano in relazione con i contribuenti.

Fonte: Il Sole 24 Ore