Intelligenza artificiale: la Ue ha approvato l’intesa sulle regole

«Questa legge è una pietra miliare. Stabilisce le prime regole al mondo sull’intelligenza artificiale, per renderla più sicura e rispettosa dei diritti fondamentali dell’Unione», ha affermato il governo belga, che in questo primo semestre dell’anno ha la presidenza di turno dell’Unione. Parlamento e Consiglio avevano trovato una intesa alla fine dell’anno scorso sulla base di una proposta presentata dalla Commissione europea nell’aprile del 2021 (si veda Il Sole 24 Ore del 10 dicembre).

L’obiettivo è sempre stato di trovare un equilibrio tra il desiderio di cogliere appieno i vantaggi di nuovi prodotti innovativi e la necessità di controllare l’uso dell’intelligenza artificiale, evitandone gli abusi. Le ultime settimane sono state segnate dai dubbi, in particolare della Francia e della Germania. Entrambi si chiedevano se il testo di compromesso lasciasse sufficiente campo d’azione alle imprese più innovative, che dell’intelligenza artificiale hanno fatto il loro nuovo cavallo di battaglia.

Ieri i rappresentanti diplomatici dei Ventisette hanno adottato il testo all’unanimità. A conti fatti anche Berlino e Parigi si sono allineate. Secondo le informazioni raccolte a Bruxelles, ha fatto premio tra le altre cose il rischio sempre più concreto di un uso penalmente perseguibile dell’intelligenza artificiale, non solo nel campo delle frodi o del crimine organizzato, ma anche della pornografia.

All’intelligenza artificiale detta generativa saranno imposte regole per garantire la qualità dei dati utilizzati nello sviluppo degli algoritmi e per verificare che non violino i diritti d’autore. I programmatori dovranno garantire che i suoni, le immagini e i testi prodotti siano chiaramente identificati come artificiali. Vincoli più stringenti si applicheranno ai sistemi considerati «ad alto rischio» (vale a dire le infrastrutture critiche, l’istruzione, le risorse umane, le forze dell’ordine).

L’eurodeputato socialista italiano Brando Benifei, che del testo è stato relatore, ha salutato l’approvazione in Consiglio: «È fondamentale – ha detto – sostenere l’applicazione anticipata delle regole per il contrasto a disinformazione e deepfakes, sicuramente inizialmente approssimativa per via degli standard ancora non pienamente adottati, ma che sarà fondamentale pur in forma imperfetta per proteggere le nostre democrazie nell’anno elettorale più importante per l’Europa e per il mondo».

Fonte: Il Sole 24 Ore