Intesa Sanpaolo: il Lazio esce dalla crisi del Covid, ma l’export frena

Nel 2023 export del Lazio ha segnato un calo rispetto al 2022 (-11%), ma resta su livelli storicamente elevati, grazie a poli tecnologici e distretti. Crescente anche la specializzazione nei settori avanzati: ICT, servizi professionali, aerospazio, farmaceutica. Il Lazio, poi, è la seconda regione italiana per startup innovative: circa 1.600 ad aprile 2024. Già nel 2022 c’è stato un pieno recupero del fatturato delle imprese manifatturiere ai livelli pre-Covid. Sono questi i principali dati che emergono dalla ricerca sui Distretti industriali e sui poli tecnologici del Lazio curata dal Research Department di Intesa Sanpaolo e presentata oggi a Roma.

Il confronto

Ad aprire i lavori della presentazione dell’indagine, Roberto Gabrielli, direttore regionale Lazio e Abruzzo di Intesa Sanpaolo mentre Giovanni Foresti e Rosa Maria Vitulano, economisti di Intesa Sanpaolo hanno presentato la ricerca, dal titolo “Strategie ed opportunità per l’economia laziale”. A seguire una tavola rotonda che ha raccolto gli spunti e le esperienze degli imprenditori: Salvatore Manfredi AD di Fenix Pharma, Roberto Giacometti: CFO di Unidata e Andrea Del Brocco, AD di Aerostrutture. Modera l’incontro Paolo Musso, direttore commerciale imprese Lazio e Abruzzo Intesa Sanpaolo.

Fatturato in recupero

L’evoluzione del fatturato delle imprese manifatturiere laziali mostra, a fine 2022, un pieno recupero dei livelli pre-pandemici: +19,5% la variazione percentuale, a prezzi correnti, rispetto ai valori del 2019 (valori mediani). Tutti i settori sono sopra i livelli pre-crisi: spiccano in particolare la filiera dei metalli (+34% il 2022 vs. 2019), quella dei beni intermedi (+33,5%) e il sistema casa (+28%). I margini unitari misurati dall’Ebitda margin mostrano una buona tenuta (7,7% il valore mediano) nonostante l’aumento dei costi sostenuto dalle imprese, in particolar modo nell’anno 2022, durante il quale sono stati registrati picchi storici per i prezzi di molte commodities, non solo energetiche: l’incidenza degli acquisti netti in percentuale del fatturato è infatti passata dal 42,3% del 2019 al 44,6% del 2022.

Export

L’export regionale è molto cresciuto dal 2008 ad oggi, con valori a prezzi correnti quasi raddoppiati (+198%), e una dinamica migliore rispetto alla media italiana (+170%). La farmaceutica è il primo comparto per export della regione, con circa 11,5 miliardi nel 2023; seguono metallurgia (1,6 miliardi), agro-alimentare (1,5 miliardi) e sistema moda (1,4 miliardi). Nel 2023 l’export regionale ha registrato un calo rispetto ai valori del 2022 (-11%), dovuto principalmente alla farmaceutica (-9,2%), ma alcuni comparti hanno continuato a crescere come l’agro-alimentare (+3,8%) e la detergenza e cosmetica (+8,3%).

I poli tecnologici

Risultati eterogenei nel 2023 anche per poli e distretti: arretrano sui mercati esteri i tre poli tecnologici (-9,5% per la Farmaceutica del Lazio, -19,6% per l’Aerospazio del Lazio e -13,5% per l’ICT romano), ma anche il distretto viterbese (-12,7% per la Ceramica di Civita Castellana); l’unico in crescita è quello agro-alimentare (+14% l’Ortofrutta dell’Agro-pontino). Si tratta di risultati che vanno letti alla luce della forte crescita degli anni passati, e che sono spesso condizionati da oscillazioni dovute a commesse pluriennali (come nel caso dell’aerospazio) o da scambi intra-firm (come per la farmaceutica), in un anno caratterizzato da un marcato rallentamento del commercio internazionale. Elevata è anche la presenza di start-up innovative in regione: il Lazio è al secondo posto in Italia per numero, con circa 1.600 start-up innovative ad aprile 2024, dopo la Lombardia che ne conta oltre 3.400.

Fonte: Il Sole 24 Ore