
Investimenti immobiliari, la Spagna supera l’Italia
Con la Francia che scricchiola, la Germania inceppata e il Regno Unito che viaggia al di fuori dei parametri Ue, nel I semestre 2025, gli investimenti immobiliari transati nell’area del Sud Europa – Italia, Spagna e Portogallo – hanno superato, per la prima volta, i 12 miliardi di euro (47% in Spagna, 43% in Italia e 10% in Portogallo), dimostrando resilienza e una forte capacità di attrarre capitali, segnando un aumento di oltre il 30% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.
Non solo. È la Spagna a far meglio dell’Italia. Se nel primo semestre del 2025, il mercato immobiliare italiano ha registrato 5,1 miliardi di euro di investimenti, in crescita del 46% rispetto al I semestre del 2024. Nononostante l’incertezza economica e geopolitica, la Spagna ha chiuso la prima metà dell’anno con un volume totale di circa 5,7 miliardi di euro, +16% rispetto allo stesso periodo 2024.
Lo rileva Cushman & Wakefield e secondo i suoi analisti, proprio in Spagna, i settori dell’hotellerie e del retail stanno trainando gli investimenti. Il settore residenziale prosegue a un buon ritmo, mentre la logistica si trova ad affrontare delle sfide. Gli uffici, con fondamentali solidi, stanno iniziando a mostrare segni di ripresa, in particolare a Madrid. Nella capitale, investimenti pari a circa 800 milioni interessano, in particolare, il cambio di destinazione d’uso di edifici adibiti a uffici obsoleti, da trasformare in residenze/hotel.
Anche in Italia, secondo Cushman & Wakefield, «la crescita è stata trainata dai settori dell’hospitality e del retail. L’hotellerie si è confermato un settore in ripresa post-Covid, supportata da una solida domanda turistica nelle principali destinazioni urbane e leisure. Cresce l’interesse dell’investitore istituzionale su un comparto ancora frammentato e in gran parte detenuto da operatori privati» talvolta alle soglie di complessi o non riusciti passaggi generazionali e «con significative opportunità nel segmento alberghiero di lusso. Mentre uffici e logistica hanno visto strategie selettive focalizzate su asset core+/value-add in posizioni strategiche. La riqualificazione urbana guadagna terreno, con il living ,in crescita soprattutto a Milano e Roma, dove gli asset obsoleti offrono potenziale di sviluppo».
A giugno, Nido Living ha concluso un accordo con Brookfield Asset Management per l’acquisizione del portafoglio iberico di alloggi per studenti “Livensa Living” per un valore di 1,2 miliardi di euro. Nel primo trimestre dell’anno, Dils ha siglato un accordo per l’acquisizione della quota di maggioranza di Lucas Fox, il principale operatore indipendente nel mercato immobiliare residenziale in Spagna.
Fonte: Il Sole 24 Ore