Investimenti sostenibili, stop al discorso morale sul clima
Efficienza, sicurezza, crescita. È questa, secondo John Kerry, ex Segretario di Stato americano, oggi co-executive chair di Galvanize Capital, la nuova chiave di lettura dell’acronimo Esg (Environmental, Social, Governance). Non più un’etichetta appannata, diventata divisiva e politicizzata soprattutto negli Stati Uniti, ma tre parole semplici, concrete, capaci di restituire fiducia agli investimenti sostenibili. «Dobbiamo ridefinire la narrazione – commenta Kerry -. Il discorso morale sul clima resta importante, ma non basta. Se vogliamo che la sostenibilità torni credibile, dobbiamo legarla a impatti reali: sui costi delle aziende, sulle assicurazioni, sulla salute delle comunità. La transizione deve poggiare su basi economiche solide, non solo su filantropia o finanziamenti agevolati».
Kerry il pragmatico
La sua ricetta è pragmatica: tagliare i combustibili fossili, accelerare sull’elettrificazione e fare delle rinnovabili il pilastro della competitività industriale. Kerry, intervenendo con keynote nell’ambito della tavola rotonda “How to rebuild trust in sustainable investment”, promossa da Lombard Odier group, pone l’accento anche sui nuovi rischi: «L’intelligenza artificiale e i data center stanno aumentando enormemente la domanda di elettricità. Se viene soddisfatta con nuove infrastrutture a gas, ci vincoliamo a decenni di emissioni. Anche la velocità sarà decisiva. Nel mondo degli affari, arrivare rapidamente sul mercato è essenziale. Nell’energia, la velocità nel passare al pulito definirà la leadership. Nessun leader responsabile può ignorare i rischi che i disastri climatici implicano per asset, catene di fornitura o competitività a lungo termine».
Responsabilità concreta, questa la chiave per Kerry: «Ciò che guida l’azione è la materialità — posti di lavoro, reddito, salute, sicurezza. Il clima è anche una questione sanitaria: pandemie, qualità dell’aria, resilienza delle comunità sono collegate. Ed è una questione di sicurezza, sia globale che locale. L’indipendenza energetica dipende dall’uso di ciò che abbiamo già in abbondanza, il sole».
Appello alla concretezza: la strategia Lombard Odier
Un appello alla concretezza raccolto da Hubert Keller, senior managing partner Lombard Odier Group. La sfida oggi è triplice: «oOfferta limitata di strategie core multi-asset, performance deludenti in alcune aree e troppa confusione metodologica sull’Esg». Ma i segnali di trasformazione sono già evidenti: «Rinnovabili e agricoltura rigenerativa hanno già dimostrato di garantire economie migliori. Ai e dati diventeranno la spina dorsale dei nuovi sistemi economici. Come investitori, è un dovere fiduciario capire e cavalcare queste trasformazioni. Prossima grande opportunità: la natura, soprattutto i sistemi alimentari e le catene di fornitura rigenerative».
Anche Cara Williams, senior partner e global head of climate & sustainability Mercer, sottolinea l’urgenza di chiarire le regole del gioco: «La sostenibilità è stata mal interpretata e comunicata. Non significa esclusione, ma considerazione dei rischi ambientali, sociali e di governance. Ignorarli è irresponsabile e contrario al dovere fiduciario». Se i fondi Esg generalisti arretrano, sottolinea, i tematici resistono e cresce l’impact investing, soprattutto nei mercati privati. Ma la geopolitica rischia di pesare: «C’è il pericolo che il Sud globale venga trascurato, mentre la Cina sta già cogliendo le opportunità. La blended finance sarà lo strumento chiave per ridurre i rischi e catalizzare capitali verso queste aree».
Fonte: Il Sole 24 Ore